Torvaianica, Ostia e Fiumicino
Ben 150 sono gli esemplari di delfini stanziali nel triangolo del litorale che va da Fiumicino, Ostia e Torvaianica.
E ora, grazie all’accordo, firmato ieri con la Capitaneria di Porto di Roma Guardia Costiera e alla Raffineria di Roma Spa, i ricercatori potranno condurre le proprie indagini anche nelle aree proibite alla navigazione, all’ancoraggio e alla pesca, come le piattaforme per lo scarico di greggio delle navi petroliere, posizionate a tre miglia dalla foce del Tevere Fiumara Grande a Fiumicino.
Tempo addietro, sporadici esemplari, ora un branco che dimora in quella zona privilegiata del litorale laziale, che ormai è vista come un villaggio marino, dove i simpatici mammiferi vivono, si moltiplicano e giocano con le creste delle onde del Tirreno.
Questo è il risultato del progetto di ricerca scientifica “Delfini Capitolini” a cura di Oceanomare Delphis Onlus (aufofinanziato completamente) dove collabora la cattedra di Ecologia Marina dell’Università La Sapienza di Roma, volto a studiare i cetacei presenti sul litorale romano per divulgare dati e informazioni volte alla conservazione dell’ambiente marino e alla salvaguardia delle specie protette.
Quel triangolo tirrenico, che, per motivi di sicurezza, è divenuto un’oasi naturale ricca di biodiversità favorisce la vita dei membri del magnifico branco che viene monitorato quotidianamente tramite foto-identificazione e tracce acustiche ad altissima frequenza (così detti click, noti come fischi).
I cetacei capitolini sono della specie protetta del Tursiope, che sembra avere una particolare capacità ad integrarsi e ambientarsi in un nuovo habitat.
Ma i riflettori sono puntati soprattutto sulle Secche di Tor Paterno, area naturale marina protetta di Torvaianica, frequentata da sub e amanti della pesca sportiva, e considerata una perla del fondale romano che, per la sua discontinuità morfologica, ben si presta all’alimentazione e alla riproduzione dei delfini.
Diverse le iniziative che si stanno progettando, come per esempio quella di creare partnership con le associazioni di promozione territoriale, comitati, scuole, affinchè le meraviglie del non siano a solo godimento di pescatori e marinai navigati, ma diventino conoscenza alla portata di tutti condivisa. Ecco l’idea di uscire in mare con i ricercatori, durante i monitoraggi per “Delfini Capitolini”.
Ma la magia che inonda gli occhi alla vista di un delfino, è contagiosa nella collaborazione fra pubblico, privato e Terzo Settore: infatti, i cittadini sono invitati a contribuire al progetto, come è già avvenuto più volte, segnalando avvistamenti sulla costa laziale alla Onlus Oceanomare Delphis (al numero +39 348 5934685).
Marina Cozzo