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Chiama i Carabinieri e urla ‘Arrestatemi o butto la mia ragazza dal balcone’: di nuovo in manette il pugile Mirco Ricci

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Ha svegliato l’intero vicinato con le sue urla minacciose, poi ha chiamato i Carabinieri ed ha iniziato ad urlare anche al telefono: «Venitemi ad arrestare, portatemi in carcere, sennò la prendo con una mano e la butto di sotto» e ancora «Sono il pugile, il Guerriero, ho litigato con la mia fidanzata – ha detto alle forze dell’ordine – Venite subito prima che la butti dal balcone, non la sopporto più».

Protagonista di questa vicenda è Mirco Ricci, ex campione intercontinentale Wba dei mediomassimi che sotto effetto di psicofarmaci e alcool ha fatto passare una “brutta mattinata” sia alla sua fidanzata che ai Carabinieri, iniziando a delirare dalle 7 di mattina.

Gli agenti infatti, allarmati dalla telefonata, si sono immediatamente recati presso l’abitazione di Mirco a Ponte Galeria. Al loro arrivo la fidanzata del pugile si è precipitata fuori di casa, mentre lui, “The Predator”, aveva improvvisamente cambiato idea sull’arresto iniziando ad urlare:«Noooo! Ancora in galera, nooo!»

Dopo la disperazione iniziale, le urla poi hanno iniziato a diventare più aggressive:«Sono un pugile professionista, mi chiamano The Predator! In carcere ho dettato legge, perché lì dentro vige la legge del più forte, e io sono il più forte!» e ancora «Vi faccio rimbalzare la testa come una palla da basket se provate a prendermi».

Lo “show” del pugile si è prolungato per circa 2 ore, durante le quali i Carabinieri tentavano in tutti i modi di calmarlo, mentre lui di tutta risposta continuava ad urlare frasi come: «Vi strappo lo sfollagente» o anche «Vi do un cazzottone».

Solo alle 9, dopo 2 ore di trattative incessanti, quando ormai l’effetto della sbornia stava finendo, gli agenti sono riusciti a convincere Mirco a salire in auto con loro e a portarlo in caserma.

Dopo aver passato una notte in carcere con le accuse di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, questa mattina il pugile ha incontrato il Giudice, con il quale si è scusato pubblicamente dicendo: «Non ricordo nulla. Mi scuso con la mia fidanzata e coi carabinieri. Ho bevuto un litro e mezzo di vino. Ero solo ubriaco. Figuriamoci se volevo essere arrestato… Sono già stato per un anno in carcere».

The Predator, infatti, si trovava già agli arresti domiciliari per aver sequestrato un bambino di 9 anni nel tentativo di avere indietro dalla madre una partita di droga da cinquemila euro. Il pugile, rischiando una condanna a 27 anni di reclusione per sequestro di persona, alla fine era stato condannato a scontare un anno di carcere e quattro agli arresti domiciliari con la sola accusa di estorsione con minacce.

 

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