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Cerca di salvare moglie e figlio dall’incendio: Salvatore Di Maggio muore nel rogo il giorno della festa del papà

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Salvatore Di maggio

Ha cercato di salvarsi, di andare via da quella stanza. Ci ha provato, ma non ci è riuscito: Salvatore Di Maggio, 55 anni, domenica sera ha perso la vita in un terribile incendio divampato a Roma, nella sua abitazione in zona Torre Gaia, nel VI Municipio. Ha tentato di salvare la moglie e il figlioletto. E lì, fortunatamente, è riuscito nell’impresa perché i due si sono salvati e sono stati affidati alle cure del personale sanitario del 118. Per lui, invece, non c’è stato nulla da fare, proprio nel giorno della festa del papà, la sua festa: quando i poliziotti sono intervenuti lo hanno trovato riverso a terra, ormai senza vita

L’incendio in via Putignano a Torre Gaia 

Il terribile incendio è divampato, per cause ancora da accertare, in una stanza dell’appartamento dove viveva la famiglia. E le fiamme, quando gli agenti e i vigili del fuoco sono arrivati sul posto dopo le segnalazioni dei vicini, avevano già distrutto tutto. Una volta dentro, infatti, i poliziotti hanno trovato il 55enne Salvatore Di Maggio riverso a terra, ma sono riusciti a trarre in salvo la moglie e il figlio, ancora minorenne: i due sono stati trasportati in codice rosso al Policlinico Umberto I in seguito alle inalazioni di fumo, ma non sembrerebbero essere in condizioni gravi. 

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Cosa è successo

A prendere fuoco il piano inferiore dell’abitazione, lì dove si trovava l’uomo. Le fiamme, poi, sono arrivate a quello superiore, ma mamma e figlio hanno avuto tempo, fortunatamente, di salvarsi. Per il 55enne, invece, non c’è stato nulla da fare: è morto in quella sua sala hobby. Prima una scintilla, poi il maxi rogo. Che non gli ha lasciato scampo. 

Chi è la vittima 

Salvatore Di Maggio ha cercato in qualche modo di salvarsi e di mettere in salvo la sua famiglia, di ‘allertarli’ con le sue grida. Fino all’ultimo. Lui, che lavorava come educatore professionale ed era impiegato in un’agenzia di lavoro interinale, in passato era stato un imprenditore nel mondo delle coop e presidente del Consorzio Alberto Bastiani. Di Maggio, però, aveva anche precedenti penali alle spalle: il 55enne nel 2016 era stato arrestato in un procedimento parallelo all’inchiesta su Mondo di Mezzo. Poi era stato scarcerato e aveva sempre gridato la sua innocenza. L’uomo, purtroppo, nella notte tra domenica e lunedì ha perso la vita e ora spetterà agli agenti del Commissariato Casilino continuare a indagare, capire cosa sia successo e cosa abbia scatenato quel terribile incendio.

Intanto, la cooperativa sociale Lo Yeti, che lui aveva fondato, ha voluto ricordarlo sui social: “Amico e fratello insostituibile. Con lui abbiamo condiviso con amore mille percorsi. Senza retorica, chi lo ha conosciuto lo sa, una persona capace di ascoltare, buona e talmente riservata. Quanto ci mancherà”. Un messaggio seguito da decine e decine di commenti, tra dispiacere e parole di affetto perché ‘Salvo’, come lo chiamavano gli amici, ha lasciato un vuoto difficile da colmare.

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