Resta al vaglio dei magistrati di Roma la posizione di Sergio Brugiatelli, la persona a cui i due ragazzi californiani, arrestati per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, rubarono lo zaino la notte tra il 25 e il 26 luglio. L’uomo rischia l’accusa di favoreggiamento in relazione all’indicazione, data dopo l’omicidio e poi ritrattata, che gli autori fossero dei magrebini. Nel corso di una conferenza stampa svolta il 30 luglio scorso il comandante provinciale dei carabinieri, Francesco Gargaro, sul punto ha spiegato che “l’indicazione dei magrebini c’è stata data subito dopo l’omicidio da Brugiatelli. Poi la sera successiva in caserma, davanti alle evidenze, ha ammesso che erano americani. All’inizio ha mentito perché aveva paura di svelare che conosceva gli autori dell’omicidio. Non voleva essere associato al fatto”. Nei giorni scorsi, tramite il suo legale, Brugiatelli ha ulteriormente affermato di non ricordare di avere parlato di magrebini dopo l’omicidio con gli inquirenti.
Fonte: Ansa.it