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Bochicchio, nelle telecamere di sicurezza le immagini prima della morte: avanza l’ipotesi dell’istigazione al suicidio

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Massimo Bochicchio la procura chiede archiviazione i vip si oppongono

Caso Bochicchio. Il circuito di una telecamera di videosorveglianza piazzata nei pressi dell’Aeroporto dell’Urbe ha immortalato gli ultimi istanti di vita di Massimo Bochicchio, mentre si trovava alla guida della sua moto Bmw lungo la via Salaria.

Le ultime immagini dalle videocamere prima di morire

L’occhio elettronico ha inquadrato chiaramente quella frazione di asfalto sul quale stava sfrecciando il bolide del broker 56enne, in direzione Roma Centro, che poi finisce per schiantarsi tragicamente contro un muro di cinta. Alla fine, il mezzo prenderà anche fuoco.

Le immagini dei circuiti di sorveglianza sono state acquisite dagli agenti del III Gruppo Nomentano e non saranno le uniche a testimoniare la dinamica. I caschi bianchi, infatti, hanno chiesto all’Urbe un’ulteriore verifica su eventuali altri impianti presenti nel perimetro dell’aeroporto civile che potrebbero risultare non visibili dall’esterno.

Controlli incrociati e testimonianze

Il fine di questi controlli incrociati sulle telecamere è certamente quello di dar forma e sostanza definitiva alle testimonianze ricevute nelle scorse ore da tre automobilisti, i quali domenica in alle 11:30 si trovavano sullo stesso tratto di strada percorso dal broker. Almeno due di loro avrebbero visto, mettendolo nitidamente a verbale, la moto di Bochicchio virare improvvisamente verso destra e impattare il muro. 

Oltre a ciò, un altro obiettivo con l’esame dei video: la Procura intende ricavare una mappatura del percorso effettuato dal broker, per capire dove fosse andato e chi avesse visto prima di morire nel misterioso incidente.

La maxi inchiesta e il processo all’indomani

Ricordiamo che, in tutto ciò, Bochicchio era di fatto ai domiciliari, con un’accusa nell’ambito di una maxi inchiesta per un presunto raggiro da decine di milioni di euro a lui affidati per investimenti sicuri da calciatori, vip, medici e imprenditori e poi spariti completamente nel nulla. Certo, il broker aveva ottenuto un permesso per uscire due ore al giorno per potere fare dell’attività motoria e anche per i controlli al diabete, di cui abbisognava, come sottolinea anche Il Messaggero.

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Le tre ipotesi degli inquirenti sulla morte di Bochicchio

Ma, di domenica mattina, dove stava andando? È l’interrogativo a cui gli inquirenti stanno cercando di dare una risposta. Al momento, sono tre gli assi portanti intorno ai quali ruotano le indagini, e quindi tre relative ipotesi.

  • La prima è quella del malore improvviso, anche se da un primo riscontro autoptico non sarebbero emersi chiari segni di infarto o ictus, per dirne una.
  • La seconda è quella del malfunzionamento della moto, su cui il pm farà inevitabilmente effettuare delle perizie per comprovare o smentire l’ipotesi.
  • E, infine, la pista dell’istigazione al suicidio che, in assenza di elementi forti per le altre due ipotesi, come di fatto al momento, potrebbe diventare l’ipotesi principale. 

La pista dell’istigazione al suicidio

Quest’ultima ipotesi è certamente la più inquietante, soprattutto se si tiene conto che il giorno successivo all’incidente, lunedì, Bochicchio si sarebbe dovuto presentare al processo. Il broker ha incontrato qualcuno prima di morire? Chi? Cosa si sono detti? Quali sono le verità andate perdute insieme alla sua vita? Certo la sua era una personalità tanto carismatica quanto imprevedibile, tanto da improvvisare spostamenti e incontri. Molte sono ancora le zone d’ombra sui suoi movimenti, per questo nelle ultime ore la Procura ha chiesto anche il tracciamento del suo braccialetto elettronico attraverso la localizzazione gps.

 

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