A distanza di tre giorni dall’immensa tragedia avvenuta a Casal Palocco, dove un bambino di soli 5 anni, il piccolo Manuel, ha perso la vita nell’ormai tristemente noto incidente, continuano ad emergere nuovi elementi. Si discute di challenge, di sfide, di video online, e anche se chi era alla guida della ‘supercar’ potesse effettivamente starci, considerando la cilindrata del mezzo e l’età del guidatore. Al momento, lo ricordiamo, c’è un indagato: si tratta di un ragazzo di 21 anni – che sarebbe anche risultato positivo alla cannabis – che sedeva alla guida della Lamborghini, con l’ipotesi di reato a suo carico identificata come omicidio stradale. Ebbene, nelle scorse ore, per fare chiarezza, è stato postato online un messaggio direttamente dal concessionario che ha noleggiato il SUV al gruppo di tiktoker/youtuber. Indirettamente infatti anche loro sono finiti al centro di questa drammatica vicenda.
Il noleggiatore della Lamborghini: “Abbiamo controllato la patente, non siamo complici”
Sì perché a seguito della tragedia in molti si sono scagliati contro il titolare dell’attività che ha noleggiato ai videomaker il SUV poi finito coinvolto nell’incidente. L’accusa è quella di aver dato in mano a chi non avrebbe potuto la Lamborghini: ma è davvero così? “Il nostro codice della strada (nello specifico l’art. 117) – si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del noleggio auto – permette a chi ha la patente da più di un anno di guidare qualsiasi tipo di auto senza alcuna restrizione. E noi abbiamo effettuato i controlli per garantire il rispetto di tale condizione anche in questa occasione”. “Questo, ovviamente, non ci esime dal prendere le distanze e dal condannare ogni comportamento irresponsabile al vaglio delle Autorità. Ma non siamo in alcun modo co-responsabili o, peggio ancora, complici di ciò che è accaduto poiché il compito della nostra società e offrire servizi, il ruolo di educatore spetta ai genitori“.
Noleggiatore della Lamborghini minacciati di morte dopo l’incidente mortale a Casal Palocco: “E’ intollerabile”
Ma oltre alle polemiche c’è di più. Sì perché come spiegato dai titolari del noleggio in molti si sarebbero spinti fino alle minacce di morte nei loro confronti e non solo. “Tutti sanno quanto generalmente siamo attivi sui social, questi giorni di silenzio sono motivati dal forte dolore che proviamo per quanto accaduto” – conclude il post – “Siamo scossi e addolorati della tragedia consumatasi, e il nostro pensiero è rivolto alla famiglia del piccolo. Sicuramente, come è giusto che sia, il nostro problema passa in secondo piano, ma continuare a ricevere minacce di morte nei confronti nostri e dei nostri figli, crediamo sia qualcosa di intollerabile“.