Ardea, tutto da rifare. Dopo che agenti di polizia, carabinieri dei Nas, agenti della polizia locale e personale dei servizi sociali avevano trascorso l’intera giornata di ieri a espletare le operazioni di sgombero della villetta di via Isernia al civico 36, in serata, non appena la proprietaria si è allontanata dalla casa gli anziani, insieme alle persone che lavorano nella struttura, sono rientrati, incuranti dell’ordinanza emanata dal sindaco.
“Appena fatto uscire anche l’ultimo anziano – dichiara la signora Barbara, proprietaria dell’immobile – due di loro hanno tentato di entrare. I poliziotti hanno quindi chiesto cosa stavano facendo e loro hanno risposto che dovevano prendere i loro effetti personali. È stato spiegato che non era possibile farlo se non in mia presenza, allora li ho accompagnati dentro, ma – invece di prendere le loro cose – si stavano nuovamente accomodando come ricominciare ad abitare in casa mia. Ho dovuto sforzarmi per farli uscire, mentre fuori c’erano ancora le forze dell’ordine”.
L’occupazione abusiva
Gli anziani sono quindi stati fatti andare via. Alcuni sono stati consegnati ai parenti, altri si sono momentaneamente appoggiati presso vicini di casa e gli ultimi sono stati collocati in strutture adeguate. Ma in serata, dopo che tutti se ne sono andati, proprietaria compresa, ecco il colpo di scena. Due di loro, una donna e il suo convivente, più due “badanti”, sono rientrati nell’appartamento, violando così le disposizioni di sgombero date dal Comune.
Nonostante la proprietaria, saputo dell’occupazione, li avesse invitati a uscire, i quattro sono rimasti in casa, annullando di fatto il lavoro compiuto dall’amministrazione comunale e dalla forze dell’ordine. Questa mattina la proprietaria è quindi andata al Comando dei Carabinieri di Anzio per esporre formale denuncia di occupazione abusiva. Ma qui i carabinieri li hanno rimandati dai vigili di Ardea, dove c’è stata un’altra sorpresa: l’ordinanza di sgombero riguardava la RSA e non gli occupanti titolario del contratto di affitto, che quindi, seppur sgomberati al mattino, adesso restano senza la possibilità di essere mandati via in modo immediato. Dovrà quindi essere avviata un’azione civile per inadempimento per arrivare alla risoluzione contrattuale.
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Le minacce di morte
Ma le operazioni di sgombero, che erano iniziate in modo relativamente tranquillo, hanno avuto momenti di tensione. Una delle “badanti” ha minacciato di morte uno dei giornalisti. La minaccia, espressa ripetutamente e ad alta voce, è stata sentita chiaramente dagli agenti della polizia locale di Ardea.
Per questo partirà contro la donna, che è stata identificata, una denuncia d’ufficio. Anche il giornalista lunedì mattina formalizzerò la denuncia nei confronti della lavorante.