Il silenzio dei Comuni e degli altri enti chiamati in causa dalla Società Rida Ambiente in una lettera dello scorso 14 marzo e riportata in un nostro articolo, dà spazio a diverse interpretazioni. Rida Ambiente si occupa di trattamento biologico meccanico dei rifiuti e “non comprende” come fanno queste città a conferire i rifiuti urbani non differenziati che hanno il codice Cer 20.03.01 alla società Ecosystem Spa di Pomezia, che ha un impianto di trattamento meccanico che può trattare solo indifferenziata secca, priva di frazione organica, perché non ha una “sezione di stabilizzazione biologica”. Da mesi, secondo quanto afferma la Rida Amibiente, Ecosystem tratta i rifiuti di questi Comuni con un organico superiore al 15%, che vengono portati nelle discariche di Civitavecchia, Colleferro e RoccaSecca. Abbiamo cercato di contattare i Comuni per avere notizie in merito.
Sono molti a cadere dalle nuvole, Velletri addirittura dice di conferire presso un altro impianto, nonostante la determina sul sito del loro Comune che attesta il contrario. Il sindaco di Ardea, invece, Mario Savarese delega ogni responsabilità alla Regione Lazio, non volendo entrare nel merito di questioni commerciali tra società. Dello stesso avviso è il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalá, ci riferisce Savarese. Della salute pubblica, quindi, per ora non si fa menzione. Il sindaco di Genzano Lorenzon è fuori, a Tokyo. Mentre gli altri sindaci tardano a rispondere, abbiamo contattato il Comitato residenti di Colleferro, che dopo la riapertura della discarica lamentano odori nauseabondi. Gabbiani, miasmi e buste di plastica svolazzano, a riprova che il rifiuto è trattato male, ma nessuno si cura di fare controlli, scrive il Comitato. Inoltre hanno inviato una denuncia querela ai Carabinieri di Colleferro e alla procura di Velletri per il reato di inquinamento ambientale, oltre ad aver segnalato numerose volte per iscritto e formalmente la situazione dei miasmi al Sindaco di Colleferro, all’Arpa e al gestore della discarica Lazio Ambiente Spa sul mancato rispetto delle prescrizioni Aia (rimozione totale della sopraelevazione di 7 metri, fideiussioni, verifica di carattere ambientale della gestione dell’impianto e qualità dei rifiuti depositati), senza ottenere risposta alcuna.
Una rappresentante del comitato di Colleferro, Ina Camilli, ci ha dichiarato:
“Abbiamo segnalato degli odori molesti a tutte le autorità. Innanzitutto al sindaco di Colleferro che è competente in materia di salute pubblica, affinché intervenisse nei confronti del gestore della discarica. Ci amareggia che nonostante le promesse non sia stata presa nessuna misura a tutela della salute pubblica. Con l’approssimarsi dell’estate saremo costretti a tenere le finestre chiuse. Il sindaco Sanna ha dichiarato in più occasioni che a dicembre chiuderà la discarica, ma in Regione non esistono atti formali a riguardo. Noi non chiediamo che venga chiusa, ma che nel frattempo sia messa a norma”.
Vedremo in questee ore chi risponderà, degli enti e dei Comuni, all’appello lanciato da Rida Ambiente e dal Comitato residenti di Colleferro.