Cosa succederà adesso? Non avendo nessuno ottenuto la maggioranza assoluta, si dovrà andare al ballottaggio, la cui data ancora non è stata fissata dalla segreteria provinciale del partito. La preferenza al ballottaggio potrà però essere espressa solo tra delegati eletti e non tra gli iscritti, cosa estremamente peculiare, in quanto attraverso questa modalità non si ridà voce ai cittadini iscritti al partito, ma solo ai membri eletti, restringendo al massimo consentito la tanto sbandierata democrazia partecipata: una manciata di persone deciderà per tutte. Anzi, di fatto anche una sola persona potrebbe decidere per tutte.
In questi giorni di congresso i votanti sono stati circa 750, mentre le schede valide poco più di 730: se andiamo a fare “i conti in tasca” al PD locale, ci accorgiamo che sono circolati 15 mila euro, visto che ogni tessera costa 20 euro, che in tempo di crisi non sono nemmeno pochi, soprattutto per i tanti pensionati o disoccupati che si sono iscritti. A voler essere maligni viene da pensare: ma chi avrà pagato?