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X Municipio, si torna a parlare di autonomia di Ostia e Ostia Antica: il M5S locale apre al dialogo con le realtà autonomiste

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Si è svolto stamattina al Bar Sisto di Piazza Anco Marzio l’ennesimo incontro per parlare del progetto autonomista di Ostia e Ostia Antica, sempre più plausibile dopo il grande successo avvenuto per le adesioni a quest’idea amministrativa che interessa il Litorale Romano.

Un evento che ha visto sedersi al tavolo le maggiori realtà autonomiste del territorio, rappresentante quest’oggi da “Insieme X il Comune”, il “Comitato per l’Autonomia del X Municipio” e il “Comitato Promotore per Ostia e Ostia Antica Comune”. Le associazioni hanno deciso di presentarsi compattamente alla Regione Lazio nonostante diverse divergenze di visione sul tema di “Ostia Comune”, per stimolare gli iter politici regionali al fine di arrivare al tanto agognato referendum per l’autonomia territoriale da Roma Capitale. 

Le realtà associative compattamente vorrebbero far avviare un iter politico affinché si arrivi al terzo referendum su Ostia Comune grazie a un voto del Consiglio della Regione Lazio, bypassando così la complicata raccolta firme per richiedere un voto popolare così pesante.

Il dibattito moderato dal giornalista lidense Giulio Mancini, ha visto aprire le danze a Italo Mannucci. L’avvocato lidense nel suo intervento ha sottolineato la necessità per il territorio di diventare un comune autonomo, facendo leva sulla sentenza 433 del 1995 per dare una maggiore spinta all’iniziativa autonomista tanto voluta da numerosissimi cittadini lidensi.

Il secondo intervento è stato di Riccardo Maiani, presente all’evento nella veste di presidente di “Insieme X Il Comune”. Maiani ha ribadito come il progetto è interessato solamente all’autonomia di Ostia e Ostia Antica, considerato come lo stesso entroterra non ha mostrato interesse all’iniziativa con i precedenti due referendum su “Ostia Comune” e palesando un distaccamento dalla causa con banchetti territoriali sulla tematica avvenuti tre anni fa

Il terzo intervento è arrivato per bocca di Flavio Coppola del “Comitato Promotore”, che ha ribadito come la gestione dei confini per l’idea di Ostia Comune spetterà al dibattito politico della Regione Lazio. Ha evidenziato però come attualmente la geografia di Roma ponga due territori distinti: da una parte la Città Eterna e dell’altra il Litorale, con i propri confini naturali delineati dalle vecchie bonifiche territoriali. Coppola ha concluso ponendo forti perplessità sulla reale volontà dell’entroterra del X Municipio di entrare nel progetto di Ostia Comune, considerato come da quei territori non sono mai arrivate iniziative propagandistiche legate all’idea di autonomia del territorio.

Il quarto intervento è avvenuto per bocca di Antonio Caliendo, che ha enfatizzato la volontà di molti cittadini lidensi e associazioni di realizzare finalmente il Comune di Ostia

Ha seguito nella scala degli interventi anche il consigliere municipale Andrea Bozzi, che si è complimentato per la sintesi tra le realtà autonomiste davanti la Regione Lazio ma allo stesso tempo ha evidenziato la necessità di ascoltare l’entroterra sulla questione dell’autonomia territoriale.

La vera bomba sull’argomento viene però lanciata nell’intervento del capogruppo in X Municipio del Movimento 5 Stelle Antonio Di Giovanni, che presentandosi a sorpresa all’evento ha aperto a un dialogo tra la Giunta pentastellata del territorio lidense e le realtà autonomiste di Ostia. Una scelta coraggiosa per nulla estranea alla filosofia dei pentastellati, che di natura cercano di capire e conoscere i fenomeni legati ai contesti territoriali che li circondano: un iter per altro ripreso in altre svariate situazioni legate al X Municipio. 

Ponendo una domanda ai relatori riguardo un dialogo sui confini del futuro Comune – le realtà associative hanno diverse visioni geografiche in merito – e su eventuali attuali convergenze con gruppi dell’entroterra a cui interessa il progetto di “Ostia Comune, Flavio Coppola e Riccardo Maiani ci hanno risposto esplicitamente di no. In quella che pare essere una linea volta a escludere totalmente i territori che bocciarono in passato i vecchi due referendum, i due relatori hanno mostrato una chiusura a iniziative proprie per convincere l’entroterra a entrare nel progetto. Mostrano apertura – anche se con scetticismo – verso quelle realtà dell’entroterra che vorrebbero aprire un discorso verso l’autonomia dei loro quartieri, fermo restando che dovranno essere queste associazioni a cercare gli attuali promotori del progetto per “Ostia Comune.

 

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