Tornano le problematica nella zona di via dell’Appagliatore, che ieri si è vista protagonista dell’ennesimo tentativo di furto in appartamento: il fatto questa volta si è svolto all’interno delle case popolari adiacenti al Parco Pallotta.
La tentata rapina si svolta al quinto piano della scala B di via dell’Appagliatore 138, dove il presunto rapinatore aveva puntato l’appartamento di un’anziana signora del posto. Il rapinatore probabilmente si è intrufolato nella palazzina spacciandosi per un’altra persona al citofono, vedendosi così il portone aperto dalla stessa anziana.
A sventare il furto solo la presenza del giovane Andrea, intervenuto tempestivamente dopo aver sentito l’urlo della signora. Ecco le sue dichiarazioni sull’episodio: “La signora Assunta ha urlato per le scale che davanti alla sua porta c’era un rom. Io ho trovato questa persona mentre scappava in ascensore, visto che scendeva dal quinto piano”.
Ha continuato: “Come l’ho incrociato, l’ho trattenuto per un braccio e minacciato di chiamare la Polizia. Sono riuscito a sottrargli la borsa e svuotargliela, trovandogli dentro degli stracci, una lampadina e una macchinetta (penso per capelli)”.
Conclude: “Di questa persona mi ricordo l’odore terribile e di come non parlasse una parola d’italiano: penso abbia provato a biascicare qualche parola per giustificarsi, ma credo nulla possa spiegare la tentata forzatura di un appartamento da parte di uno sbandato”.
Sulla questione si è interessata anche l’Associazione Ostia Protagonista, attraverso il proprio segretario Stefano Barletta: “Impensabile che determinati fatti prendano ancora piede nel quadrante dell’Appagliatore, soprattutto in pieno giorno. La nostra associazione da tempo chiede una maggiore sorveglianza di questo quadrante, poichè non è la prima volta che simili situazioni si presentano in questa zona: dopo gli accampamenti sulla terrazza condominiale di via Tancredi Chiaraluce e i furti nelle cantine di via della Martinica, ora una vecchietta rischia di essere aggredita per la prepotenza di qualche nomade“.
Ha concluso: “Per risolvere questo problema bisogna intervenire sulle baraccopoli nomadi presenti in questa zona: mi riferisco a quelle presenti nella Pineta delle Acque Rosse e quelle situate nei canneti tra via delle Ebridi e via della Tortuga. Le persone che vivono queste baracche più volte si sono rese protagoniste di disagi in zona, dove ai noti fatti si aggiungono i bivacchi nel Parco Pallotta e la richiesta violenta d’elemosina davanti ai portoni condominiali del quartiere: una situazione ormai insostenibile che ha bisogni d’interventi celeri“.