Una Tartaruga Caretta Caretta ha scelto Ostia per deporre le uova. Nelle scorse ore una tartaruga marina è uscita per deporre le sue uova sulla spiaggia del litorale romano. Non appena appresa la notizia si è attivata immediatamente la rete di tartaLazio con gli operatori che, dopo il sopralluogo, hanno provveduto a mettere in sicurezza il nido considerando che si trovava in una posizione difficile.
Nido di Tartaruga Caretta Caretta a Ostia
Il lido è molto antropizzato e la tartaruga si è fermata un po’ troppo vicino al mare vista la pendenza della spiaggia (circa 13 metri). Le 104 uova sono state pertanto spostate presso la tenuta presidenziale a Castel Porziano. Sarà possibile assistere alla schiusa tra 45-55 giorni a seconda delle temperature che si registreranno in questo periodo.
Le persone che hanno avuto la fortuna di assistere all’evento hanno raccontato che la tartaruga è uscita all’incirca alle 22.45 dell’altro ieri. L’animale ha impiegato alcune ore per portare a termine tutta l’operazione per poi rientrare in mare all’ 1:45. «Ricordiamo a chi dovesse imbattersi in simile evento di non disturbare in alcun modo la tartaruga con luci, rumori, movimenti. È necessario segnalare subito il fatto al 1530 e mettersi acquattati alcuni metri distanza dalla tartaruga, verso duna, ed osservare in silenzio evitando di fare foto o di utilizzare flash. Ricordiamoci che alcune esperienze possono e devono ancora rimanere intime e sono vere e importanti anche se non fotografate e condivise sui social», fanno sapere gli esperti.
Il ritorno delle tartarughe sul litorale romano, il commento di EcoItalia Solidale
«Assolutamente positivo il ritorno delle tartarughe Caretta Caretta sulle spiagge del litorale. E’ il segno di una ritrovata bontà dei luoghi da parte di queste meravigliose creature che da milioni di anni rinnovano la loro naturale forma di riproduzione. Questo “segno positivo” della natura deve ricordarci di rispettare il ciclico evolversi della vita. Serve delimitare e non distruggere le aree scelte dalle tartarughe per riprodursi. Educare la morbosa ma pericolosa curiosità di quanti accorrono in massa, interrompendo molto spesso un bellissimo e atavico dono della vita. Monitorare, segnalare e delimitare eventuali tracce di deposizione delle tartarughe, chiamando la Guardia Costiera, la LIPU, il Tarta Lazio e le varie Associazioni Tarta Club a difesa di queste creature fantastiche». Così in una nota Gaetano Di Staso, Presidente Coordinatore Ecoitaliasolidale X Municipio e Litorale.