Uccise a Ostia il fratello con una coltellata dopo una violenta lite.
Si chiude con 16 anni di pena dopo patteggiamento la vicenda di Armando Giannini, 60enne lidense che nel 2017 uccise suo fratello Stefano dopo un violentissimo litigio.
La sentenza è stata pronunciata dalla prima Corte d’Assise d’appello, che ha accolto un concordato della pena tra la procura generale e la difesa di Giannini. L’anziano lidense era stato condannato a 18 anni in primo grado, con la sentenza pronunciata nel settembre scorso dalla Corte d’Assise capitolina.
Il dramma familiare si è consumato due anni fa presso le case popolari di via della Paranzella a Ostia Ponente, con l’omicidio che si svolse durante le prime ore serali. Poche e confuse le testimonianze dell’avvenimento, dove gli stessi residenti ricordarono all’epoca solamente di aver sentito forti urla e improperi di vario tipo.
Quella sera a chiamare i soccorsi fu lo stesso Armando Giannini, che nonostante il fendente provò a salvare la vita al proprio fratello: in quel frangente purtroppo non si poté fare nulla, poiché la coltellata risultò fatale per Stefano. Infatti quell’unica coltellata al torace risultò mortale per la persona, poiché diede vita a un’emorragia che nemmeno il veloce intervento dei soccorsi riuscì a fermare per salvargli la vita.
Ancora un mistero il movente di tale gesto, anche se non era sporadico vedere litigare i fratelli violentemente nella zona: per gli inquirenti probabilmente le motivazioni sono riscontrabili in questioni economiche o perchè uno dei fratelli nel momento dell’omicidio era sotto alterazione di qualche sostanza.