Ad Ostia, in via San Quiriaco 1, dal 2019 esiste un pub – che poi è anche un centro culturale – dal nome Casa Clandestina. Negli anni da quando Diego Gianella ha aperto il locale in città sono stati in tanti ad andargli contro.
Dai vari report sono numerosi anche i controlli effettuati dalle forze dell’ordine all’interno del pub. Ieri sera, però, nella totale assenza di controlli – anche se richiesti – i lavoratori e i clienti della Casa Clandestina si sono trovati a vivere un’esperienza spiacevole e incomprensibile.
Ostia, aggressioni fuori la Casa Clandestina: “Siamo sconsolati e pieni di domande”
Il racconto, fatto in prima persona dalla Casa Clandestina, si apre con un malessere di fondo: “Oggi torniamo a casa un po’ sconsolati. Amareggiati, pieni di domande“. Per quale motivo?
“È successo che dei ragazzi, in particolar modo uno, ha iniziato a provocare persone fuori la casa clandestina e lungo la via. Hanno rotto la macchina di una ragazza, minacciato di spararci con la pistola che aveva a casa, ha tirato fuori il tirapugni dalla tasca, parlando anche di un coltello” scrivono sulla pagina Facebook.
“Ha continuato così per un ora, mentre tutti noi, circa 6/7 persone, chiamavano insistentemente le forze dell’ordine senza ricevere nessuna risposta. Dopo un’ora circa ci rispondono dicendoci che stanno arrivando, ma sono le 2.10 ora, sono passate circa 4 ore e ancora non sono arrivate“.
Il racconto continua tra un gesto di responsabilità nel quale si legge “domani accompagnerà la ragazza a riparare l’auto perché ci teniamo a contribuire, anche se non è colpa nostra” e tra parole di rammarico nei confronti delle autorità. Segnalazioni, chiamate, tanta paura eppure nessuno si è fatto vivo. “Le domande che ci avete fatto oggi del motivo per cui le forze dell’ordine non sono arrivate le stiamo facendo anche noi. Cercheremo di capire meglio” si legge in conclusione.
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