Il volto di Federica Angeli tornerà ufficialmente a prestarsi nell’opera di street art presente alla stazione di Lido Nord a Ostia, dopo un “tira e molla” politico che ha visto scaldarsi l’Amministrazione locale del X Municipio di Roma Capitale e gli ambienti del Centrosinistra nazionale.
Grande è stato il sostegno dell’area intellettuale di Sinistra alla giornalista lidense, che goffamente nei mesi scorsi era stata rimossa dal murales della stazione ATAC per volontà dell’Amministrazione. Venne tolto il suo volto perchè – secondo la Giunta di Giuliana di Pillo – poteva fomentare le violenze tra i gruppi giovanili delle “opposte fazioni“ (Destra e Sinistra), nella colpa di un simile pasticcio diplomatico che va additata al governo pentastellato del territorio balneare incapace di controllare i lavori secondo progetto dell’opera d’arte.
Certo molto forzata l’idea di concepire un’opera artistica seguendo un preciso bando regionale, eppure la legge così richiede ai giorni nostri. Gli artisti dell’opera pur promettendo nel documento un lavoro contro la Mafia e la malavita con le raffigurazioni dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, hanno preferito nella stesura del disegno virare verso una rappresentazione più politica di riferimento all’area di centrosinistra: ecco allora come oltre a Manuel Bortuzzo, viene inserita anche la faccia della giornalista lidense e totalmente eliminati dalla stesura i volti dei due magistrati palermitani.
Un “no alla Mafia” all’acqua di rose verrebbe da pensare, specie nel caso di Federica Angeli che sulla criminalità di Ostia ha mostrato più ombre che luci.
Nonostante abbia portato alla luce importanti indagini legate agli affari illeciti del clan Spada e Casamonica, rimane l’anomalia di una grande amicizia con l’ex presidente municipale Andrea Tassone.
Lo stesso Tassone che nel 2015 – nonostante fosse presidente del X Municipio di Roma Capitale – venne arrestato per i fatti relativa all’inchiesta “Mondo di Mezzo” di Mafia Capitale, facendo la marionetta negli affari del Litorale per conto Massimo Carminati e Salvatore Buzzi.
Ad aggravare il contesto lo stesso Buzzi con le sue dichiarazioni, che definiva Tassone platealmente come “uomo solo suo“.
Nulla che ovviamente è mai venuto fuori dalla pena di Federica Angeli sulle pagine de La Repubblica: al contrario la giornalista “intenditrice di Mafia” ne elogiava le virtù dell’amministrazione Tassone, definendola una svolta per Ostia.
La svolta c’è stata infatti: in pochi mesi un territorio commissariato per Mafia e vittima del fuoco mediatico di ogni testata d’informazione. Doti che “appieno” rappresentano i valori della lotta alla malavita che dovrebbero essere rappresentati nell’opera, come analizzato in modo razionale e non di parte dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti: sono della Regione Lazio i fondi per il “riaggiustamento” artistico del disegno, in uno stanziamento di soldi più figlio delle logiche legate al Partito Democratico piuttosto che a veri valori civici contro la lotta alla malavita organizzata.