Il Pontile di Ostia in questi giorni è tornato a popolarsi da cittadini e turisti provenienti da Roma e il resto della Regione Lazio, in un profilo che per diversi venditori abusivi etnici doveva essere sinonimo di affari d’oro nel vendere la loro mercanzia.
Ad avere questa idea ieri nel primo pomeriggio devono essere stati in parecchi di questi venditori non autorizzati, che approfittando della bella giornata e la miriade di presenti sulla balconata lidense hanno pensato bene di prenderla d’assalto per provare a vendere i loro materiali. Si è trattato di una decina di ragazzi provenienti dall’Africa, che nonostante la loro presenza massiccia sul posto non sono riusciti vendere nulla. Plausibile tutto ciò, considerato come i materiali spesso sono oggettistica in legno di dubbia qualità, palline di gomma, piccola oggettistica per la casa o gli smartphone, borse, vestiti, scarpe e addirittura cinture contraffatte.
Insomma volevano creare un punto del mercato nero nel pomeriggio domenicale del Pontile di Ostia, creando invece solamente irritazione verso diversi cittadini lidensi e vari turisti che hanno sofferto la loro presenza sempre più invadente. Infatti i venditori abusivi non ottenendo le vendite sperate, hanno cominciato a essere aggressivi verso tutte quelle persone a cui mostravano i materiali. Appiccicosi nel mostrare i propri materiali e arrivando a non rispettare le distanze di sicurezza, oltre a insultare e mostrare reazioni molto scomposte verso chi non comprava i materiali di dubbia provenienza.
Una situazione prontamente denunciata ai Vigili Urbani di pattuglia sul posto da diversi cittadini di Ostia che ieri pomeriggio erano al Pontile, prontamente intervenuti per individuare i venditori abusivi e provare a sequestrargli tutti i materiali.
Forte la testimonianza di una signora del posto, che parla in maniera troppo forte di “invasione di africani” al Pontile. La donna infatti fa sapere: “Sul Pontile di Ostia questi venditori abusivi hanno tentato prepotentemente di vendere il proprio materiale “corpo a corpo” a tutti i presenti nella zona. Mai vista una cosa simile prima! Sembravano delle vere task force sul posto, che si mostravano molto minacciosi quando non effettuavano le vendite sperate anche per il fisico molto atletico che li faceva sembrare dei giocatori di basket. Ho temuto da subito una situazione molto pericolosa per l’incolumità di diversi cittadini, considerato come il loro approccio nelle vendite si è mostrato da subito aggressivo verso noi cittadini. Una condizione che si è trasformata in rabbia plateale e parolacce quando questi ragazzi non riuscivano a vendere la propria mercanzia, trasformando quella reazione in ingiurie verso la sfortunata persona che li incrociava”.