Continua lo scontro a Roma e soprattutto a Ostia tra Virginia Raggi e CasaPound Italia, con un continuo “batti e ribatti” tra le due forze politiche sulla faccenda delle occupazioni abusive.
Dopo la polemica che da mesi si sta palesando sui locali occupati da CasaPound a via Napoleone III, anche il movimento delle “tartarughe frecciate” ha deciso d’inchiodare la Sindaca di Roma su diverse occupazioni di locali comunali all’interno della Città Eterna.
Il duro attacco viene lanciato dal consigliere Luca Marsella (capogruppo per CasaPound Italia nel Consiglio del X Municipio di Roma Capitale), che in queste ore ha deciso di fare un esposto alla Corte dei Conti sull’attuale stato dell’ex colonia Vittorio Emanuele III. Lo storico locale presente sul lungomare Paolo Toscanelli, da oltre vent’anni è vittima di occupazioni abusive interne e la conseguente presenza di un maggiore degrado nello spazio.
Nonostante la presenza della Biblioteca Elsa Morante in quest’area, tale locazione non è bastata ad attutire la presenza di fenomeni legati all’incuria e alla criminalità. Negli spazi occupati infatti non è ben chiaro chi viva tra i tanti immigrati presenti, si spacciano sostanze stupefacenti a tutte le ore del giorno nelle vicinanze del cortile, presenziano nomadi, sono stati ritrovati nello stabile vari tipi di mangiare avariato e “compro oro” illegali.
Una totale industri dell’illegalità di cui si lamentano da anni i partiti politici di riferimento alla destra lidense, ma sopratutto i CdQ locali esasperati dall’onda di violenza che certi occupanti hanno riversato anche sulle strade adiacenti alla Vittorio Emanuele III. Sono ancora d’attualità i racket dei parcheggiatori abusivi messi in piedi da diversi occupanti della Vittorio Emanuele, che prendono piede anche con modi violenti su via Giuliano da Sangallo e piazza Quarto dei Mille. Una situazione a cui si aggiunge anche l’impennata di furti e tentate aggressioni nella zona, che hanno toccato sopratutto abitazioni, automobili e residenti che vivono a via San Pier Damiani e via Rutilio Namaziano.
Luca Marsella ha voluto spiegare le motivazioni del suo esposto proprio facendo riferimento allo stato dell’ex colonia Vittorio Emanuele: “Parliamo dell’ex colonia Vittorio Emanuele occupata dal 1995 che versa, oggi, in condizioni fatiscenti, con evidenti ed ingenti danneggiamenti operati dagli occupanti. Non risultano inoltre ispezioni dei Vigili del Fuoco o degli altri organi competenti e non si ha nessuna evidenza di atti che ne attestino l’agibilità che potrebbe essere compromessa da un’occupazione abusiva che dura da 24 anni. Considerando che dal 2005 il Comune di Roma paga circa un milione di euro l’anno per l’affitto dell’attuale sede della Polizia Locale, una sede privata in via Capo delle Armi e che l’occupazione abusiva dell’ex colonia impedisce lo spostamento di tale sede nei locali occupati, si prefigura l’eventualità di un notevole danno erariale, che non è mai stato accertato, considerando che fino ad oggi sono stati sperperati 14 milioni di euro di spesa pubblica“.
Ha proseguito l’esponente di CasaPound Italia: “Ma il fatto più grave, è che risultano a carico del Comune di Roma le spese dell’energia elettrica di cui usufruiscono gli occupanti. Danno economico per le casse pubbliche, che risulta essere inspiegabilmente ignorato dall’attuale amministrazione, nonostante le innumerevoli segnalazioni dei cittadini. Tutto ciò è in evidente contrasto con l’articolo 5 del Decreto Lupi e presumibilmente tale violazione del Comune di Roma costituisce reato. Nel corso degli ultimi anni sono stati effettuati numerosi blitz delle forze dell’ordine all’interno della parte dell’edificio dell’ex colonia occupata abusivamente, durante i quali è stata evidenziata una situazione di forte degrado e illegalità, essendo state rinvenute sostanze stupefacenti destinate allo spaccio ed ingenti somme di denaro di dubbia provenienza che hanno portato a numerosi arresti degli occupanti stranieri“.
Ha concluso infine Marsella: “Dall’ultimo censimento, risalente al 6 aprile 2017, risultano 81 persone di diverse nazionalità presenti abusivamente nella struttura di cui soltanto 7 nuclei familiari riconosciuti. Di fronte alle denunce ed alle richieste dei cittadini il sindaco di Roma e l’attuale amministrazione capitolina hanno dimostrato un atteggiamento assolutamente inerme ed accondiscendente, che inevitabilmente finisce per tutelare e legittimare l’occupazione illegale. Da notare, che per altre situazioni di occupazione, l’atteggiamento dell’amministrazione e del Sindaco è stato diametralmente opposto, con atti, dichiarazioni e procedimenti volti allo sgombero di strutture, in alcuni casi nemmeno di proprietà del Comune di Roma. Non si rinviene, ad oggi, nessun atto amministrativo da parte dell’attuale Sindaco di Roma volto alla risoluzione di tale situazione, inspiegabilmente ignorata per tutta la durata dell’attuale mandato. Chiediamo alla fine che se venissero accertati reati si proceda a sequestro preventivo dell’ala occupata dell’immobile al fine di impedire il perpetrare della consumazione di reati“.