Gli studenti del liceo Anco Marzio di Ostia hanno protestato questa mattina di fronte alla succursale di via Capo Sperone. In circa 200 hanno chiesto di risolvere il problema della temperatura delle aule e di riparare i danni della palestra.
Le carenze strutturali impediscono lo svolgimento delle lezioni
Il liceo, che serve una grande popolazione studentesca, soffre infatti da tempo di gravi carenze strutturali. I rappresentanti degli studenti protestano soprattutto per l’abbandono della palestra: le condizioni del tetto non consentono di svolgere attività nella struttura. Le ore di educazione fisica finiscono così a essere tenute all’aperto o nelle normali aule. Ma non è l’unico problema: la sede centrale è accusata di avere strutture che favoriscono la dispersione del calore. Il freddo di questi giorni ha accentuato la sofferenza dei ragazzi: una situazione che gli studenti non sono più disposti a tollerare.
Alle istituzioni viene chiesto uno sforzo maggiore
Con la protesta di oggi, gli studenti dell’Anco Marzio sperano di far luce su un grave problema di edilizia scolastica. Destinataria naturale delle richieste è la Città Metropolitana di Roma, che nei giorni scorsi era intervenuta per riparare i termosifoni guasti nel plesso. Ora alle istituzioni viene chiesto uno sforzo maggiore, a partire dalla palestra della sede succursale. Gli studenti hanno annunciato la preparazione di un dossier sull’edilizia scolastica e la richiesta di accesso agli atti per verificare l’intervento sulla palestra. Gesti che vanno nella direzione di un contributo studentesco agli sforzi già messi in atto dalla dirigenza.
Il comunicato della Città metropolitana promette interventi
Nel pomeriggio di oggi la Città metropolitana di Roma ha diffuso un comunicato, in cui il vice sindaco Fabio Fucci dichiara di aver disposto interventi straordinari per risolvere il problema dei riscaldamenti. Gli impianti saranno accesi più a lungo, al fine di consentire la regolare attività didattica. Un altro intervento è stato promesso a Maccarese, dove gli studenti dell’istituto “Leonardo da Vinci” avevano rilevato la presenza di topi. Già a partire dal 4 gennaio la Città metropolitana era intervenuta, in vista di un lavoro strutturale per risolvere il problema.