Omaggio del territorio di Ostia al grande poeta, scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, che il 2 novembre 1975 perse la vita in vicende ancora tutte da chiarire nel quartiere lidense dell’Idroscalo.
Il collettivo Territorio Narrante ha deciso di omaggiare il grande intellettuale bolognese nell’anniversario della sua morte, installando sull’imbocco della Via del Mare un busto in marmo che lo rappresentasse. L’opera artistica è stata sistemata all’altezza di Via Ugolino Conti, una delle prime traverse della famosa arteria urbana che collega a Roma partendo dal territorio lidense.
Gli autori del gesto hanno posizionato il busto dell’intellettuale italiano su una delle due colonne in marmo già presenti sulla Via del Mare, limitandosi ad appoggiare sopra l’opera senza particolari problemi. Le operazioni d’installazioni del nuovo marmo dedicato alla figura di Pier Paolo Pasolini sono avvenute alle 6 di questa mattina, ora in cui orientativamente venne ucciso il noto scrittore il 2 novembre 1975 presso il quartiere dell’Idroscalo.
A lavorare sul busto del noto scrittore è stato lo street artist Antonio Belli, che già in passato aveva installato nel territorio lidense opere artistiche dedicate alla figura del grande poeta Pier Paolo Pasolini.
Il collettivo Territorio Narrante ha pensato l’iniziativa non solo per ricordare il grande autore italiano, ma anche per sovrastare quelle tracce di Fascismo sul territorio con la potenza della cultura. In merito alla loro iniziativa hanno dichiarato: “Il pensiero libero che troneggia su uno dei simboli del fascismo“. Va infatti ricordato come la stessa Via del Mare e i famosi colonnati alle porte di Ostia furono fatti fare nel periodo del Ventennio, anche se tali origini non possono creare paranoie politiche pronte a disincentivarne il valore culturale e storico per il territorio di Ostia.
Il collettivo Territorio Narrante invita alla cura dell’opera artistica, chiedendo alla cittadinanza a non toccare la fragile scultura per evitargli danni: “Pier Paolo è lì, andatelo a vedere, non toccate però quel busto che osserva chi arriva e chi va via da Ostia: sembra indicarci la strada, vuole ricordarci che una terra non raccontata è una terra che non esiste. La memoria di Pasolini è la nostra memoria, è la memoria delle periferie e della terra, un terra raccontata, mai nominata, un terra raccontata che per questo continua a esistere. Pasolini, il poeta cui vogliamo dare definitiva cittadinanza nella nostra terra, e questi busti rappresentano per noi lo strumento privilegiato, una forma libera, incoercibile, riproducibile all’infinito e incorruttibile“.