Non si riesce a trovare una soluzione per la riqualificazione dell’ex colonia Vittorio Emanuele, un bene architettonico e artistico situato a Ostia e da decenni lasciato in balia del degrado.
Nonostante la struttura sorga sul lungomare Paolo Toscanelli, questa da tantissimi anni vede l’occupazione di una sua ala da parte di migranti, sbandati, diverse famiglie in emergenza abitativa e nomadi.
Ci troviamo davanti a una condizione di estremo degrado, condita da un immenso giro del malaffare all’interno di quei locali: infatti è noto come questo luogo sia vissuto da spacciatori, che operano in aree circostanti alle scuole o alle biblioteche di quel territorio: troppo spesso capita di vedere pusher vendere sostanze stupefacenti anche a ragazzi, sfruttando per il loro mercato le ingenuità di questi adolescenti. Sono presenti anche commerci illegali legati ad ambulanti irregolari o attività legate alla ricettazione, che incontrastati portano avanti i loro affari.
Una situazione sul quale ieri la maggioranza del Consiglio del Municipio X non si è voluta esporre, bocciando il documento di CasaPound Italia che richiedeva gli sgomberi immediati della struttura.
Il Movimento 5 Stelle locale ha potuto contare sull’appoggio del Partito Democratico nel Parlamentino Lidense per smarcarsi dal prendere una posizione, redigendo insieme a loro un documento che ritarderà gli sgomberi ed eventuali interventi nella struttura dell’ex colonia Vittorio Emanuele: infatti l’Amministrazione intende coordinarsi con gli enti competenti prima di compiere lo sgombero della struttura, nel rispetto del protocollo approvato dal Comitato Metropolitano ex. articolo 6 DL 14/2017.
Un iter adottato che però si dimostra di difficile finalizzazione burocratica. Gli enti presi in considerazione sono molteplici, congiunti ad altrettanti numerosi passaggi burocratici: una condizione che rende nella più rosea delle ipotesi impossibile lo sgombero, calcolando anche i tempi della burocrazia italiana.
La situazione è stata commentata duramente dalla Lega-Salvini Premier, attraverso le parole di Fabrizio Santori: “È intollerabile l’ennesimo inutile documento della maggioranza M5S in Consiglio municipale, questa volta insieme al Pd, che di fatto ritarda lo sgombero dell’ex Colonia a Ostia, lasciando nel degrado un’area che da anni crea disagi sul territorio. In questa struttura, gioiello architettonico del ‘900, risiedono ormai decine di extracomunitari clandestini ed è diventato un covo di spaccio simile a quelli di San Lorenzo dove è morta Desiree. È intollerabile l’irresponsabilità politica M5S-PD nei confronti dei cittadini che chiedono da anni il ripristino di normalità e decoro in quell’area, e lo sgombero della struttura“.
Ha proseguito il dirigente regionale della Lega-Salvini Premier: “Nell’ex Colonia si potrebbero concentrare diversi servizi al cittadino ad oggi sparsi sul territorio, ad iniziare dal comando della Polizia locale per cui oggi l’amministrazione capitolina paga la locazione a un privato per la sede di via Capo delle Armi versando dal 2004 oltre un milione di euro, circostanza su cui grava anche lo spettro della corruzione dopo la condanna in primo grado del proprietario. L’ex Colonia deve essere finalmente liberata e restituita alla cittadinanza, passando da luogo impraticabile e pericoloso a luogo di legalità al servizio dei romani“.
Sulla faccenda si è esposto anche Luca Marsella di CasaPound Italia, che ha commentato i controlli avvenuti oggi nella Vittorio Emanuele da parte della Polizia di Stato: “Blitz stamattina nell’ex colonia Vittorio Emanuele ad Ostia per un controllo sugli immigrati occupanti. Nonostante il M5S ed il Pd abbiano votato contro lo sgombero nel consiglio straordinario di ieri, siamo riusciti a smuovere finalmente qualcosa dopo anni di immobilismo ed è una nostra vittoria. CasaPound in aula fa la differenza, non molliamo“.