La questione di Ostia Comune è ormai argomento d’attualità nel suolo capitolino e lidense, in una tematiche che tende a spaccare l’opinione pubblica ogni giorno che passa.
Da una parte i sostenitori di Ostia Comune, tra cittadini e comitati promotori che sostengono questa soluzione politica per delle gravi disattenzioni di Roma Capitale sul verso il territorio del Municipio X e del Litorale Romano. Una fazione che a sua volta si divide in chi vorrebbe tutto il Municipio X diventare comune a sé o chi vorrebbe creare una realtà comunale solo con i quartieri di Ostia e Ostia Antica.
Vi è poi un’altra parte della barricata, che invece vuole rimanere sotto l’amministrazione di Roma Capitale: una scelta di natura culturale, identitaria e anche amministrativa: troppe incognite nasconde la strada che porta al Comune, soprattutto quando tali progetti vengono esposti senza reali bilanci economici dai promotori per diventare comune a sé.
Una linea sostenuta apertamente anche dal Movimento 5 Stelle, che oltretutto è alla guida dell’amministrazione del Municipio X.
Una linea politica esposta a chiare lettere dalla prima cittadina del Municipio X, la presidente Giuliana Di Pillo: “Il X Municipio è Roma e resta Roma, non servono dichiarazioni secessioniste, improvvisate, soprattutto quando non si conoscono le dinamiche e la struttura demografica del territorio. Chi cerca attraverso proclami separatisti, di creare false illusioni nei cittadini del X Municipio, sta solo tentando di portare avanti politiche vecchie, come i due referendum già bocciati nel 1989 e nel 1999. Non si può prescindere da un’economia su larga scala, per adottare un sistema economico ridotto che, tra le altre cose, ha limiti territoriali diversi da quelli attuali oltretutto senza averli nemmeno concordati con i cittadini”.
La prima cittadina pentastellata si è rivolta con rabbia contro i comitati promotori per Ostia Comune: “A livello territoriale invece, i consulenti del comitato promotore Ostia Comune, che incoraggiano spinte separatiste sono gli stessi che in passato hanno lavorato con le precedenti giunte fallimentari del X Municipio e rappresentano il vecchio che avanza, o meglio quello che del vecchio è rimasto e che tecnicamente non dicono nulla di nuovo. Dividere e frammentare un territorio che è ormai omogeneo e parcellizzare del tutto le competenze significherebbe non solo rinunciare ad una serie di importanti risorse, ma anche isolare il nostro importante quadrante, rendendolo così ancora più fragile ed esposto agli interessi particolari di criminali e di mafiosi“.
Ha concluso la Di Pillo: “Il mare è di Roma, Ostia e tutti i quartieri del X Municipio sono di Roma, restano realtà della Capitale d’Italia e nessuno potrà soffiare su di essi venti secessionistici”.
Una situazione su Ostia Comune che tende a farsi sempre più avvincente: certi cicli del passato legati ai passati referendum per il distacco da Roma si ripresentano, con le Amministrazioni locali che voglio rimanere ancorate alla Capitale per svariati tipi d’interesse.