C’è incertezza da più di un anno sul destino delle case del Villaggio San Francesco di Acilia, dove il Comune di Roma Capitale ha deciso d’incassare dai singoli nuclei familiari gli affitti ed eventuali arretrati su quelli che dovrebbero essere i propri stabili.
Serve il condizionale infatti per delineare al meglio questa situazione, considerato come questi alloggi vedono la propria nascita nel pieno degli Anni ’40 per dare una dimora a quelli che erano i senzatetto del centro di Roma sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Un ottimo spunto storico sulla questione ce lo pone Lucia Armeni, vicepresidente del “Comitato di Quartiere San Francessco”.
Una lunga storia dove s’inanellano altrettanto bene complicate manovre politiche e burocratiche, con i cittadini che da quasi vent’anni non sanno bene quale sarà il loro futuro all’interno della abitazioni del Villaggio: infatti gli Uffici comunali vorrebbero monetizzare su queste strutture, ponendo canoni di locazione sconsiderati e valutando l’ipotesi di sfratto verso tanti nuclei familiari locali.
Va fatto presente infatti come in oltre settant’anni di storia, il Comune di Roma Capitale non ha mai prestato attenzione alle dinamiche legate a questo quartiere di Acilia. Cominciando dalla condizione delle case, qui gli Enti comunali preposti non hanno fatto mai manutenzione ordinaria anche laddove era necessario: in tantissimi casi i disagi che comparivano sono rimasti fino ad aggravarsi nel tempo, oppure risolti dai privati cittadini più abbienti che di tasca loro hanno avuto la possibilità di effettuare lavori risolutori sulla propria abitazione.
Condizioni di gravi criticità che ancora sono presenti in molti stabili del Villaggio San Francesco, come ci racconta Giampiero Messana (consigliere del CdQ San Francesco).
Una prepotenza istituzionale che si palesa nel chiedere ammenda a quei cittadini che per anni hanno pagato regolarmente le mensilità al Comune di Roma, facendosi carico a spese loro anche di quelle responsabilità e quei costi che spettavano agli uffici tecnici del Campidoglio.
Ma la superficialità di Roma e del X Municipio non si ferma solo sulla condizione degli stabili locali, ma anche sulla progettazione di un quartiere a rilento sull’edificazione urbana e soprattutto che con il passare degli anni diventa sempre più anziano senza più nessuna attrazione verso i nuclei familiari giovani. Alla mancanza di strutture sportive o attività commerciali di rilevanza (eccetto il mercato rionale), fanno rabbrividire anche le condizioni del decoro pubblico ormai quasi sempre assente.
Ci illustra la situazione la signora Patrizia Armeni, residente storica del Villaggio San Francesco di Acilia.
Tutte queste situazioni stanno venendo trattate con grande spirito d’iniziativa da parte del CdQ San Francesco, che sulla faccenda si sta parando a scudo per tanti cittadini che vivono questo storico quartiere del X Municipio.
Ecco cosa ci dice a riguardo Massimo Armeni.