Continuano a emergere problemi urbanistici all’interno del quartiere Giardino di Roma, che stavolta deve fare i conti con i “tombini killer” presenti lungo Via Paolo Stoppa tra le traverse di Via Massimo Troisi e Via Erminio Macario.
Una situazione dove manca completamente la sicurezza stradale per gli automobilisti e i possessori di motociclette, considerato come su questa tratta di strada troviamo per 750 metri dei tombini fortemente rialzati dal manto. Una condizione figlia – a quanto pare – di un abbassamento dell’asfalto, capace di creare dislivelli in altezza anche di 10/12 centimetri.
Non meraviglia come la tratta di Via Paolo Stoppa sia diventata impercorribile per i tanti residenti locali, costretti ad attraversare il tratto stradale facendo delle virtuose “chicane” con le proprie automobili per evitare i famigerati tombini e soprattutto non danneggiare i propri mezzi di trasporto.
Un disagio che si protrae anche sui mezzi della Roma TPL, con gli autobus che troppe volte rimangono vittime di guasti poiché non possono evitare con la stessa agilità di un’autovettura i famosi chiusini. L’esempio lampante viene trovato con la linea del 13 che attraversa il quartiere di Giardino di Roma, che vede i propri mezzi circolari spesso bloccarsi davanti a questi ostacoli o addirittura rompersi lasciando così scoperto il giro.
Una condizione che quindi tende a influire negativamente sulla vita dei cittadini di Giardino di Roma, che attraverso il “Comitato di Quartiere Giardino di Roma” in più occasioni ha provato a segnalare la spinosa questione alle istituzioni del X Municipio di Roma Capitale. Nonostante i protocolli e le PEC aperte dal CDQ locale sulla faccenda, emerge un totale lassismo dell’Amministrazione lidense sul grave problema emerso nel quartiere.
Lo stesso presidente del “CDQ Giardino di Roma” Alberto Minervini in più occasioni si è domandato come sia possibile che il X Municipio consenta uno scempio simile, considerato anche come gli interventi di manutenzione effettuati finora si sono dimostrati scadenti e soprattutto non risolutivi verso la problematica.
