L’ex GIL di Ostia grida allo scandalo, con uno stato di degrado interno che è semplicemente scandaloso per il una struttura scolastica storica del Litorale Romano attualmente in disuso.
In una gestione dello stabile che vede continui scarichi di responsabilità tra la Regione Lazio e il Comune di Roma, attualmente le condizioni dei locali vedono uno stato di totale anarchia e soprattutto mostrano inquietanti problemi per il quartiere che sorge intorno a questo sito.
Entrare nel vecchio edificio scolastico di Corso Duca di Genova, significa attraversare un percorso più simile a una “casa degli orrori” piuttosto che al plesso di una scuola in profondo disuso.
Tra cancelli aperti e altri chiusi con lucchetti anomali, costeggia nel cortile una fitta vegetazione che fa sembrare questi spazi un’oscura e pericolosa savana. Tra piante incolte da oltre vent’anni, su questi terreni si staglia un manto composto di spazzatura e carcasse di uccello o addirittura topi: qui i corpi di questi animali vivono alla luce del sole il proprio stato di decomposizione e putrefazione, ben sapendo come tutto ciò potrebbe far generare epidemie sanitarie in questo quadrante del territorio lidense.
Addentrarsi nei metri del cortile significa far una passeggiata in una discarica a cielo aperto, con cumuli d’immondizia come bottiglie, plastiche o schifezze di vario genere. L’apoteosi del degrado si raggiunge nel sul cortile che affaccia lungo Via delle Sirene, dove qui presenziano anche i resti dei famosi “mercatini delle pulci“ organizzati dalle comunità nomadi della zona. Nonostante la Giunta Di Pillo sostenga che lungo questa strada non avvengono più questi fenomeni di commercio illegale, le tracce e le testimonianze dei residenti purtroppo ci dicono tutt’altro: i mercatini dell’immondizia avvengono ancora il mercoledì mattina, con la vendita di cianfrusaglie e oggetti dalla non chiara provenienza: nel cortile della GIL e nelle zone antistanti si possono osservare valigie da viaggio, una XBOX e addirittura un LG al plasma con lo schermo distrutto.
Tutto questo condito dalla presenza di accampamenti nomadi, che prendono possesso illegalmente dei locali scolastici approfittando di buchi nei muri esterni alla struttura o forzando l’entrata dell’abitazione dove risiedeva il portiere della struttura tra Viale Vasco De Gama e Via delle Sirene.
In questi locali che affacciano sull’ex pista di pattinaggio e il campo da calcio dello stabile, le tracce degli insediamenti sono tangibili tra tende e oggetti vari lasciati nell’area. La porta principale che affaccia sull’esterno è bloccata grazie all’utilizzo di un televisore a tubo catodico, un grosso estintore e una bombola del gas: quest’ultima fa riflettere sulla mancanza di controllo di questo posto, dove un simile oggetto in mani sbagliate potrebbe far scaturire gravissime tragedie.