L’altro ieri il è stato approvato il disegno di legge che concede al Governo la delega legislativa sul riordino del settore balneare. Finalmente quindi, dopo la bocciatura della Corte Europea alla proroga delle concessioni demaniali marittime di quest’estate e la relativa proroga temporanea, arriva il tanto atteso ed annunciato intervento dello Stato.
Entro 6 mesi, dunque, il Governo si impegna ad adottare uno o più decreti legislativi per la revisione e il riordino della normativa nel rispetto delle leggi europee. Ricordiamo che, nello specifico, a dover essere rispettata è la direttiva Bolkestein, che stabilisce la necessità di un bando con procedura di evidenza pubblica (una selezione imparziale e trasparente) alla scadenza delle concessioni e la possibilità di partecipazione da parte di operatori di altri paesi dell’U.E.
Il testo del disegno di legge-delega, fornito per concessione di Palazzo Chigi a www.mondobalneare.com non soddisfa però la giovanile Ostia del PD, i Giovani Democratici locali.
“Sembra che ancora una volta questo testo apra la strada ad una tutela degli scopi personali degli imprenditori balneari– scrivono i GD su Facebook- Con questi criteri, infatti, sarebbe di fatto impossibile consentire quel ricambio nella gestione delle spiagge necessario per introdurre nuove idee e nuove energie utili all’interesse collettivo”
Si fa riferimento al passaggio del testo in cui si sostiene che le “procedure di selezione…tengano conto della professionalità acquisita nell’esercizio di concessioni di beni demaniali marittimi, nonché lacuali e fluviali, per finalità turistico-ricreative”.
Ai nostri microfoni uno di loro, Agostino Biondo, ci ha spiegato: “Dietro l’idea di valorizzare le professionalità e gli investimenti c’è un giochetto evidente. Questo si tradurrà verosimilmente in bandi in cui viene dato un punteggio maggiore all’azienda che dimostra di aver avuto esperienza o che ha già messo in campo degli investimenti. Così si rischia di mantenere le concessioni a chi ce le ha già. Sostanzialmente è una proroga mascherata da bando”
La proposta dei GD è, al contrario “che non ci siano questi criteri e che l’amministrazione comunale o in generale l’ente territoriale predisponga per legge un progetto e si vincola chi partecipa al bando ad aderire a quel progetto senza nessuna forma di favoritismo“.
“Infatti l’articolo 12 della direttiva Bolkestein– aggiunge Biondo- parla espressamente di imparzialità ed imparzialità significa che non si può privilegiare qualcuno per criteri a cui qualcuno non può accedere. Se qualcuno non ha mai avuto attività balneare è chiaro che non può avere quel requisito”
Quindi arriva la stoccata al PD.
“Non si capisce perché il governo e quindi un partito di centro-sinistra– attacca- continui ad interloquire con l’impresa balneare, mentre dovrebbe iniziare a dialogare con le parti sociali e la cittadinanza, capire quali sono le esigenze e le necessità dell’utenza e non di chi gestisce il servizio che deve essere a disposizione dell’utenza e non il contrario. Questa deve essere la modalità, non si può concertare la legge con chi gestisce il servizio, ma con chi lo utilizza. Da chi lo gestisce si può avere un parere”
La speranza dei GD è che i parlamentari del loro stesso partito lavorino affinché, in Parlamento, la delega cambi natura, magari ascoltando la base, che ha a che fare direttamente e quotidianamente con le insidie delle concessioni balneari.