È il numero 261. I controlli della polizia alla Casa Clandestina di Ostia non si fermano. Ma Diego Gianella, gestore del pub, è stufo. “Sono stanco, questa volta mi sono incazzato veramente tanto – scrive in un post su Facebook attraverso l’account dell’attività –. Mi veniva da piangere dal nervoso. Questo perché ci mettiamo tanto cuore in tutto quello che facciamo”. Ieri, intorno alle 21.00, due ambulanze e una pattuglia delle municipale erano presenti davanti al locale. “Senza motivo”, la denuncia di chi gestisce l’attività.
Controlli polizia Casa Clandestina: “Non facciamo nulla di male”
Dopo l’ennesimo controllo, Diego Gianella ci mette la faccia: “Viviamo in una situazione ridicola, accanto a noi abbiamo assistito ad una estate di discoteche con 5000 persone tutti a ballare, nessuna norma rispettata e l’abbiamo visto tutti, non ci dobbiamo nascondere nel dire che nessuno riceve così tanti controlli in così poco tempo. Non è una gara, lo so, ma sono stanco. Stufo”. E poi prosegue: “Sono stanco perché in due anni abbiamo regalato e distribuito più di 15.000 mascherine gratuite, aperto l’aula studio gratuita per studenti e lavoratori, spazio ad artisti di ogni genere, tra poesie, pittori, scrittori ecc, abbiamo fatto più di 40 presentazioni di libri e promosso incontri di attualità per avvicinare nuovamente i ragazzi alla politica, soprattutto quella di quartiere. A tutti i senza dimora che vengono gli viene offerto un pasto, una coperta ed un posto dove stare per quanto vogliono, cerchiamo di fare il possibile in ogni ambito. Abbiamo creato posti di lavoro, siamo un luogo di dialogo e incontro.
Non ci sono mai risse, non gira cocaina, abbiamo recuperato una marea di ragazzi che vivevano in condizioni critiche, non paghiamo pizzo (non chiederebbero mai a noi), non facciamo nulla di male. Qui la gente sta bene, e felice. Voi che ci seguite e vivete sapete”.
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