A Viterbo i familiari di Ruslan Donca aprono una raccolta fondi per riportare la salma dell’operaio in Moldavia.
Non ce l’ha fatta Ruslan Donca, l’operaio moldavo morto dissanguato per due coltellate e ritrovato all’interno dell’ospedale di Belcolle a Viterbo. In una morte ancora avvolta nel mistero, intanto i parenti dell’uomo vorrebbo riportare la sua salma nel paese Natale. Per effettuare il trasporto della bara, però, i costi sono elevatissimi, con i parenti che hanno lanciato una raccolta fondi per consentire il viaggio verso la Moldavia e riavvicinare l’uomo alla propria mamma.
La raccolta fondi per riportare Ruslan Donca in Moldavia: la storia della misteriosa morte a Viterbo
A lanciare l’appello sui gruppi Facebook di Viterbo è un parente stretto dell’uomo, che ha scritto come il ritorno in patria della salma sia possibile solo con una somma di 4 mila euro. Soldi che in questo momento, né la mamma dell’operario e tantomeno i restanti familiari, purtroppo dispongono. I familiari hanno dato delle coordinate bancarie per effettuare la raccolta dei soldi, appellandosi anzitutto alla generosità di quelle persone che conoscevano Ruslan prima che morisse.
La misteriosa morte di Ruslan Donca
Sul decesso dell’operaio moldavo, però, ancora le dinamiche sono avvolte nel mistero. A breve dovrebbe essere effettuata l’autopsia, anche se il medico legale ha già dichiarato come l’uomo abbia subito due pugnalate sul corpo, nell’area della gola e l’addome. Due coltellate che probabilmente sono state fatali per Doncan, nonostante il tentativo dei sanitari per tenerlo in vita.
Le ultime persone che hanno visto in vita Ruslan Donca
In una situazione dove ancora nessuno è accusato di omicidio, le indagini ripartono dalle ultime persone che hanno visto in vita l’operaio. Si tratta dei tre coinquilini con il quale viveva dentro un appartamento a Viterbo, anche loro provenienti da Viterbo. Secondo le loro testimonianze, “Ruslan si sarebbe suicidato in bagno, accoltellandosi da solo con una lama”. Dichiarazioni che dovranno trovare conferma nelle indagini portate avanti dalla Procura.