Lazio, ancora un incidente sul lavoro: è successo a Corchiano, presso lo stabile dell’Ater. A farne le spese un uomo di 54 anni.
Una giornata come tante si trasforma in tragedia, è l’ennesimo incidente sul lavoro. A Corchiano, nel viterbese, due operai edili stavano lavorando come ogni giorno ma questo non sarà come gli altri perchè – mentre operavano su uno stabile dell’Ater – una controparete è improvvisamente ceduta. Entrambi sono rimasti sotto. Completamente travolti nel pieno del loro servizio, ma il peggio deve ancora arrivare e diventa una certezza non appena viene constatato il decesso di uno dei due operai.
Un 54enne di origine campana che lavorava da tempo in queste situazioni, solo ferito il collega. La vicenda resta da chiarire, s’indaga per capire la dinamica dell’incidente mortale e soprattutto se era tutto a norma: ovvero se c’erano le condizioni per poter lavorare, soprattutto dal punto di vista della sicurezza. Evacuate, nel frattempo, le famiglie che alloggiavano nella palazzina. A lanciare l’allarme il resto degli operai: l’uomo è deceduto dopo una giornata di ricovero al Gemelli.
Orrore a Roma, 52enne uccisa a coltellate: la vittima è Rossella Nappini
Incidente sul lavoro, muore un operaio nel viterbese: la dinamica
Corchiano nello sgomento. Sul posto i Carabinieri di Civita Castellana e gli ispettori della ASI. Sale il tasso di vittime sul lavoro, si moltiplicano gli appelli delle associazioni sindacali in tal senso: “Non si può morire di lavoro”, il grido ribadito a gran voce tra fatalità e interrogativi. Domande che presto dovranno avere risposte, perchè sono l’unica cosa che resta per cercare di capire.
Trovare una dimensione laddove non sembra possibile, ma quel che davvero ancora suona strano è uscire di casa per andare a lavorare e non tornare mai più. Una tendenza che sta diventando troppo frequente, non abbastanza per abituarsi. Ecco perchè il grido degli operai, e con loro le sigle sindacali, è l’ultimo baluardo prima del baratro. Quello in cui bisogna cercare di non finire.