Il maltempo si è abbattuto su Tarquinia e il Comune chiede ora soccorsi. A distanza di 48 ore dal ciclone Poppea, la località balneare chiede sia riconosciuto lo stato di calamità naturale visti i gravi danni seguiti alle piogge intense e alle violente raffiche di vento. Tarquinia ha così avanzato la richiesta alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al ministero dell’Interno, Regione Lazio e alla prefettura di Viterbo.
A Tarquinia si stimano ancora i danni da maltempo
Le piogge che si sono scagliate sul litorale hanno interrotto la stagione balneare provocando gravi danni agli stabilimenti così come al turismo locale. Le forti raffiche di vento e le mareggiate, protratte da lunedì 28 agosto fino alla mattina di mercoledì 30, hanno ribaltato le attrezzature ed eroso parte della spiaggia. La protezione civile è intervenuta inoltre in diverse occasioni per il rischio di crollo alberature e i danni alle strutture, come immobili e strutture, sia private sia pubbliche.
Decine di sopralluoghi di autorità e Protezione civile
Continuano incessanti gli interventi delle Forze dell’Ordine e della Protezione civile per quantificare i danni degli ultimi 2 giorni. All’ordine del giorno sarà rimuovere i detriti trasportati dal vento e dalle mareggiate, evitando impedimenti alla viabilità e per garantire il decoro pubblico. In queste ore, a causa del forte vento, i volontari AEOPC e la Polizia Locale di Tarquinia si sono impegnati per esempio in una serie di interventi di alberi e grossi rami caduti sulle strade.
Nel frattempo le istituzioni, dal Consiglio dei Ministri fino alla prefettura in base alle rispettive competenze, stanno valutando lo stato di calamità per Tarquinia. Una situazione su cui è intervenuta via delibera la giunta del sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, chiedendo interventi e misure d’emergenza per il comune. I danni principali riguardano le strutture balneari, ma l’entità dei danni è ancora da accertare e il conto potrebbe essere salatissimo per titolari e gestori delle attività.