Le conseguenze della guerra in Ucraina oltre all’indubbio peso sociale hanno anche una controparte economica. Quest’ultima non è certamente passata inosservata ai consumatori che — nel corso di questi mesi — hanno visto salire i prezzi di diversi generi di consumo. Non fa purtroppo eccezione il caro carburante, il quale ha pesantemente inciso anche sul costo delle bollette.
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Caro Carburante: i provvedimenti dell’Esecutivo
Alla luce di ciò e per venire incontro ai cittadini, il governo già da marzo è intervenuto per calmierare i prezzi della benzina e del diesel alla pompa. È stato varato infatti il taglio delle accise, misura prorogata fino a luglio. Il provvedimento inizialmente aveva funzionato, tuttavia adesso i prezzi continuano ad essere insostenibili per i cittadini.
I controlli delle Fiamme Gialle
Purtroppo anche in una situazione così delicata c’è chi è pronto a speculare. Per contrastare simili comportamenti, la Guardia di Finanza sta effettuando controlli a tappeto dei distributori di carburante in tutta la penisola. I risultati? Sono state numerose le violazioni riscontrate. In primis ci sono quelle relative all’obbligo — che ogni gestore ha e al quale dovrebbe attenersi — di comunicare il costo alla pompa al Ministero dello Sviluppo Economico.
In secondo luogo, si sono registrati illeciti rispetto all’obbligo di ogni stazione di servizio di comunicare ed esporre i prezzi al pubblico. Numerose pertanto le frodi riscontrate dalla Guardia di Finanza, nonché le pratiche commerciali scorrette e manovre anticoncorrenziali.
I numeri
Numeri alla mano, tra gennaio e marzo 2022 sono stati 1.320 i controlli complessivi effettuati sul prezzo praticato dalle stazioni di servizio italiane. Le violazioni emerse sono state più della metà del totale ovvero, ben 690 per 177mila tonnellate di prodotti energetici oggetto di frode.
Sono stati 850 i controlli fiscali effettuati dai finanzieri, scoprendo un’imposta evasa per 230 milioni. Infine, più di 630 tonnellate di carburanti sono state sequestrate.