Virus Borna. Ancora focolai di virus Borna in Germania e Baviera, dove sembrerebbe si siano registrati almeno 40 casi di infezione al momento. I casi hanno inevitabilmente riacceso l’attenzione sul virus in questione, il quale era conosciuto già da diversi anni, dopo la morte di due bambini. Un bambino di 7 anni è deceduto all’inizio del mese di agosto, mentre nel 2019 era morta una bimba di cui solamente ora si è scoperta la causa del decesso direttamente connessa a questa malattia.
Un ”vecchio” nemico alle porte: il virus Borna
Nel 2018 è stato dimostrato da un team di ricercatori che il virus Borna, nome in codice BoDV-1, può essere trasmesso all’uomo provocando gravi malattie. Al momento il rischio per l’infezione risulta abbastanza basso e raro secondo l’Ufficio statale per la salute e la sicurezza alimentare (Lgl), come spiega anche il quotidiano tedesco Sueddeutsche.
La ricerca sulla malattia è ancora agli inizi e sappiamo ben poco su questo nuovo nemico. Inoltre, è bene ricordarlo, il numero di infezioni non è certificato «a causa del breve periodo di osservazione».
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Modalità di trasmissione
Ancora non sono note le modalità e le cause precise con cui il virus Borna viene trasmesso. A quanto pare, però, i principali vettori di contagio sono il cibo contaminato, acqua o inalazione di polvere contaminata, come hanno spiegato gli esperti al giornale tedesco. Quando i toporagni vengono trovati morti vanno rimossi e l’importante è pulire le superficie contaminate.
Bambini, i più vulnerabili
I bambini potrebbero essere più vulnerabili, il sospetto è alimentato dai casi registrati. Ma, come spiegano gli esperti, potrebbe anche trattarsi di una coincidenza anche perché i bambini e gli anziani trascorrono molto tempo all’aperto o in giardino, rispetto ad altre fasce di età. In Germania, dal 1° marzo 2022, è obbligatorio denunciare le infezioni da virus Borna al dipartimento sanitario dei laboratori.