Gli esperti del Ministero della Salute hanno terminato di mettere a punto la bozza del piano per il vaccino contro il Covid-19. Per il nostro Paese sono previste 27 milioni di dosi.
A chi è destinato
Le prime dosi saranno destinate a circa 1 milione e 700mila cittadini. Questi saranno scelti tra una serie di categorie individuate in funzione della loro “fragilità e potenziale esposizione al virus”. Primi tra tutti ci saranno gli operatori sanitari, seguiti dagli anziani (a partire da quelli più fragili ricoverati nelle Rsa) e dai malati cronici, per finire con i giovani. Il Premier Giuseppe Conte ha garantito che il vaccino sarà distribuito “in maniera sicura, tempestiva e ed equa” tra i cittadini.
Dove si farà il vaccino
Le prime dosi saranno consegnate ai medici dei centri vaccinali. Successivamente, con molta probabilità, i vaccini saranno consegnati anche ai medici di famiglia.
Organizzazione, logistica e conservazione
«C’è qualche problema per la catena del freddo per la distribuzione del vaccino Covid – ha dichiarato Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità – ma era noto ed il ministero non si è fatto trovare non pronto per questi aspetti di logistica. Adesso il lavoro che sarà svolto con Arcuri consentirà di poter avere un adeguato meccanismo di distribuzione. Tutto ciò tenendo presente che ci sono anche altri vaccini che stanno arrivando (qui il pezzo su come funziona il vaccino e sul piano per distribuirlo). Si investe su diverse piattaforme vaccinali per poter avere numeri più larghi di vaccini disponibili».
«Il vaccino (Pfizer/BionTech) – prosegue Locatelli – pone qualche aspetto particolare per quel che riguarda la catena di distribuzione proprio per la necessità di essere mantenuto a temperature significativamente più basse rispetto a quelle di altri vaccini (cioè a -75/-80 gradi). Però lo ribadisco a chiarissime lettere: è un problema che è già stato affrontato e considerato preventivamente. Il Paese, il ministero, non si è fatto trovare non pronto su questi aspetti di logistica. Se ne è già iniziato a parlare con il professor Brusaferro e con il dottor Magrini, e adesso certamente il lavoro che verrà svolto sotto il coordinamento del commissario Arcuri consentirà di avere un adeguato meccanismo di distribuzione. Tenendo ben presente che poi ci sono altri vaccini che arriveranno ed è assolutamente importante la strategia pensata dal nostro Paese assieme ad altri Paesi leader nella Comunità europea – conclude Locatelli – cioè investire su diverse piattaforme vaccinali anche per avere numeri più larghi di vaccini da distribuire».