Novità per le visite ai parenti in ospedale. A partire da giovedì 10 marzo si potrà tornare a far visita ai propri cari ricoverati, anche se solo per 45 minuti al giorno. La decisione riguarda tutti gli ospedali d’Italia e tutti i reparti, anche quelli di terapia intensiva.
Riaperte le visite ai parenti in ospedale
«Con questo emendamento – dichiara la Senatrice Annamaria Parente – abbiamo colto le istanze di tante associazioni e persone singole, che ci hanno testimoniato le loro storie di sofferenza e dolore nel non poter far visita a parenti allettati in ospedale, con gravi malattie, come tumori e non solo. Se, infatti, tanti direttori sanitari hanno riaperto l’accesso ai reparti di degenza ospedalieri per consentire le visite ai propri cari, molti altri non lo hanno fatto. Fino ad oggi l’accesso ai familiari è consentito solo in sale d’attesa e con durate molto variabili, ma comunque brevi, nonostante vi siano state esperienze positive di aperture senza che ne siano scaturiti cluster. Era necessaria una norma che facesse chiarezza e ristabilisse uniformità».
Visite ai familiari in ospedale: cosa serve e modalità di accesso
Come dicevamo, la riapertura delle visite ai familiari in ospedale riguarderà tutti i reparti di tutti gli ospedali italiani, senza eccezioni. Finora, infatti, ogni direttore sanitario aveva la facoltà di decidere se consentire o meno l’accesso ai visitatori nel proprio ospedale. Dal 10 marzo, invece, gli accessi saranno liberi, o quasi. L’unica regola ancora in vigore per andare a trovare i propri cari in reparto sarà il possesso del Green Pass, con due diverse modalità:
- Per i guariti dal Covid basterà occorrerà esibire il risultato negativo del tampone,
- Per chi ha completato il ciclo vaccinale, compresa la dose booster, il tampone non sarà necessario. Dovrà solamente esibire il Green Pass rafforzato.