Probiotici in pediatria. Fa tappa a Roma un tour nazionale di 13 incontri rivolti a 1.000 pediatri per aggiornare sulle novità in tema di probiotici indicati per i disturbi dei bambini, sin dal primo giorno di vita.
- Al via un nuovo studio su oltre 20.000 bambini, volto a indagare l’efficacia dell’associazione dei ceppi Lactobacillus reuteri e Lactobacillus rhamnosus, appartenenti alle specie più studiate in pediatria, nel prevenire la diarrea nosocomiale e quella da antibiotici.
Fa tappa a Roma venerdì 15 marzo il tour nazionale “Microbiota e intestino: un mondo nuovo e tutto da scoprire sin dalla nascita” rivolto a 1.000 pediatri per fare il punto sul ruolo del microbiota per la salute dell’organismo, sulle principali patologie intestinali in età pediatrica e sugli approcci terapeutici, a fronte anche dell’aiuto che si può trarre da un impiego corretto e mirato di probiotici. L’evento si svolgerà presso il Courtyard by Marriott Rome Central Park, in Via G. Moscati, 7.
Partito il 15 febbraio, dopo le tappe di Catania, Palermo, Milano, Napoli, Bari, Torino e Roma il tour di 13 incontri, organizzato da Sana Srl con il contributo educazionale di Aurora Biofarma, attraverserà la penisola toccando nei prossimi mesi le città di Bologna, Padova, Lamezia, Firenze, Cagliari e Genova. Iniziative di questo tipo sono molto importanti poiché le conoscenze dei pediatri sono settoriali ed esiste una difficoltà oggettiva nell’aggiornamento sulle ultime novità trattandosi di un panorama – quello dei probiotici – complesso e in continuo divenire.
Probiotici in pediatria: parola agli esperti
“Ogni anno entrano in commercio sempre nuove formulazioni e la ricerca scientifica è in continuo divenire. In questo scenario la scelta del pediatra può risultare molto complessa. – dichiara Lorenzo Drago, Professore Associato di Microbiologia Clinica, Università degli Studi di Milano – Con questa serie di incontri intendiamo quindi promuovere l’aggiornamento scientifico per fornire ai pediatri strumenti puntuali e conoscenze scientifiche in modo che possano orientarsi nel mondo dei probiotici e impiegarli correttamente a seconda del caso e della patologia specifica, in linea con quanto indicato dalle Linee Guida nazionali e internazionali, privilegiando prodotti di qualità supportati da evidenze scientifiche, favorendo così un approccio personalizzato anche nella terapia con probiotici”.
Oggi anche in pediatria abbiamo a disposizione formulazioni sempre più innovative di probiotici a base di ceppi selezionati che hanno dimostrato una specifica attività di contrasto sugli agenti infettivi, intervenendo in modo mirato in funzione dell’organo e della patologia. Tra questi troviamo i probiotici a base di Lactobacillus reuteri LRE02 e Lactobacillus rhamnosus LR04 – tra i ceppi più studiati in pediatria – che hanno dimostrato di avere effetti immunomodulatori e/o immunostimolatori e che sono indicati per la prevenzione e la cura di gastroenteriti acute, coliche infantili, con un effetto diretto sulla motilità intestinale e sulla percezione del dolore, stipsi e disbiosi associata a terapia antibiotica.
“Attraverso un’interazione con recettori dell’epitelio intestinale, questi ceppi hanno dimostrato di possedere una intensa attività immunomodulante, che si esplica principalmente con la ridotta espressione di citochine pro-infiammatorie e l’aumentata espressione di citochine down-regolatorie, con conseguente riduzione dell’infiammazione intestinale”, aggiunge Salvatore Cucchiara, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia Pediatrica presso il Policlinico Umberto I – Sapienza di Roma. “Sia il Lactobacillus reuteri LRE02 che il Lactobacillus rhamnosus LR04 si sono dimostrati capaci di migliorare l’integrità dell’epitelio intestinale e ridurre la permeabilità della barriera intestinale: quest’azione è la premessa per l’effetto terapeutico dei probiotici in molte condizioni patologiche sia intestinali (per esempio, allergia alimentare) che extra-intestinali (malattia metabolica, disturbo dello spettro autistico, infiammazioni extraintestinali)”.
Questi due ceppi, in virtù delle loro peculiarità, sono stati scelti per l’avvio di un nuovo studio volto a indagarne l’efficacia nel prevenire la diarrea da antibiotico, la diarrea nosocomiale e le recidive di malattia: “Abbiamo scelto l’associazione di questi ceppi di batteri probiotici perché, oltre ad avere una safety comprovata da studi scientifici e ad essere ‘allergen-free’ – il che garantisce la totale assenza di sostanze allergizzanti nella formulazione – non presentano fattori di resistenza agli antibiotici. Inoltre, la tecnologia della microincapsulazione consente loro di giungere al colon passando indenni da stomaco e intestino. – precisa Maria Elisabetta Baldassarre, Professore Aggregato al Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana, sezione di Neonatologia e TIN, Università “Aldo Moro” di Bari e membro del board scientifico dello studio – L’importante studio scientifico, randomizzato, che stiamo per avviare, coinvolgerà oltre 20.000 bambini su tutto il territorio nazionale e ha come oggetto di indagine due condizioni particolarmente diffuse in età pediatrica: la diarrea da antibiotico, che insorge in 1 caso ogni 3-5 bambini trattati in ambulatorio dal proprio pediatra di famiglia in base all’età, e quella nosocomiale che varia dal 5 al 11%, a seconda delle casistiche proprie dei vari Paesi europei”.
Oltre al professor Drago, alla professoressa Baldassarre e al professore Salvatore Cucchiara, fa parte del board scientifico dello studio anche il professor Antonio Chiaretti, responsabile UO Pediatria d’Urgenza e Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico A. Gemelli di Roma. Oggi la conoscenza più approfondita dei singoli ceppi di batteri probiotici, delle loro peculiari caratteristiche e della possibilità di associarli per creare utili sinergie sta aprendo la strada a quella che è la tecnologia applicata alla medicina, per un approccio alla patologia e al paziente sempre più personalizzato.