L’ennesimo caso di malasanità a Roma, al Policlinico Casilino: un uomo di mezza età giunge al triage del pronto soccorso accusando un malore. I medici decidono di fare vari accertamenti per capire l’origine del problema, ma non fanno che peggiorare la situazione. Stabiliscono quindi di sottoporlo a una risonanza magnetica con mezzo di contrasto, ma iniettano il liquido fuori vena. Una volta accorti del loro madornale errore, i dottori si giustificano con un semplice «mi dispiace».
«Non è semplice distrazione, l’errore era evitabile»
I parenti del malcapitato affermano che non si tratta di una semplice svista. L’uomo infatti ha urlato dal dolore non appena il medico ha iniettato il liquido. Nonostante questo, il dottore ha deciso di rifare l’iniezione perché la prima non era andata a buon fine. Solo dopo questa seconda dose di un liquido altamente tossico, i dottori si sarebbero accorti del danno. Nonostante abbiano provveduto a fasciare il braccio del paziente con garze imbevute di zinco, il braccio dell’uomo si è gonfiato smisuratamente diventando cianotico.
Non è ancora possibile stabilire se il danno sia permanente o meno, altri medici stanno facendo accertamenti circa la situazione del paziente. L’uomo oggi è in cura presso l’ospedale responsabile dei suoi malanni.