Il Green Pass continua a far discutere e ad accendere il dibattito nel nostro Paese. La certificazione verde, ad oggi, è il principale strumento scelto dal Governo per consentire una sorta di progressivo ritorno “alla normalità” o comunque alla convivenza col virus. Ma sull’applicazione, sull’estensione o meno nei vari settori della società è difficile trovare un punto di incontro comune.
Green Pass, Ricciardi: «Non andrebbe più dato a chi fa il tampone»
Sul tema è tornato a parlare Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute, in un’intervista al Messaggero. “Il Green pass non andrebbe dato più a chi fa il tampone, ma dovrebbe essere una certificazione rilasciata soltanto a chi si è vaccinato o è guarito“, ha dichiarato Ricciardi. «Sarebbe un altro modo per spingere ancora di più alla profilassi. Bisogna ridurre la circolazione virale e interrompere la catena di contagio comunitaria. Non si devono registrare casi almeno per un certo periodo di tempo», ha poi aggiunto.
«Non possiamo abbassare la guardia»
In Italia intanto quasi il 70% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale. «Ma è una lotta continua, non possiamo abbassare la guardia – avverte Ricciardi – Il grande errore di Australia e Nuova Zelanda è stato di non aver capito che dopo aver ridotto la circolazione a zero, dovevano vaccinare». «L’obbligatorietà deve essere decisa dal Governo, ed è un atto etico di protezione anche nei confronti di chi ha paura di vaccinarsi, perché di fatto li sprona alla profilassi. Però, ripeto, è una scelta puramente politica. Personalmente, non sono contrario», ha poi concluso il Consigliere del Ministro della Salute.