Il colon è la parte terminale dell’intestino e, quando soffre a causa di una infiammazione, può dare origine alla sindrome del colon irritabile. Il colon riveste la matassa intestinale e a livello morfologico rievoca il cervello. D’altro canto, proprio l’intestino è soprannominato secondo cervello, non solo per la somiglianza a livello morfologico, ma anche perché qui è presente un numero molto consistente di neuro mediatori. Quindi si può affermare che la mente oltre a trovarsi nel cervello sia localizzata anche nell’intestino. Quest’ultimo ha anche un altro soprannome: cervello viscerale. Infatti l’intestino esprime le emozioni di cui non si è consapevoli, quelle che sono più profonde. Quando si ha paura, non a caso, si dice “farsela addosso”: non è solo un’espressione iperbolica, ma anche un modo per far capire quali effetti possa avere la sindrome del colon irritabile e quanto non possa essere tenuta sempre sotto controllo.
Le coliche addominali
Chi soffre di sindrome del colon irritabile deve fare i conti con ripetuti episodi di diarrea che si alternano a periodi di costipazione, cioè di stipsi; i sintomi più comuni, in ogni caso, vanno individuati nelle coliche addominali, che si manifestano sotto forma di dolori che si avvertono in corrispondenza del colon. Le persone con problemi di colon irritabile nel corso di una giornata sono vittime di diversi attacchi, che nella maggior parte dei casi si verificano al mattino. Ma c’è una spiegazione a proposito del motivo per cui tutto ciò avviene.
Perché il colon è irritabile soprattutto al mattino
Il fatto che l’irritabilità del colon si manifesti specialmente nelle ore del mattino implica che si ha paura, a livello viscerale, di affrontare la giornata. Di conseguenza si è alle prese con una emozione non espressa ma latente: per questa ragione la persona non ne è consapevole. Si tratta del timore di entrare in contatto con l’ambiente quotidiano e di rapportarsi con esso, in quanto ciò vorrebbe dire affrontare la vita di tutti i giorni. Tali emozioni, ad ogni modo, sono vissute a un livello viscerale, ovvero irrazionali o inconsapevoli. Per altro, si sente spesso parlare di paura viscerale per indicare una paura primordiale, della quale non si conoscono le motivazioni e che non può essere controllata.
Sindrome del colon irritabile: come si può guarire?
Per guarire dalla sindrome del colon irritabile, che è prima di tutto una malattia psicosomatica, si può fare affidamento sulla psicoterapia. È essenziale, però, che la strada verso questo traguardo sia intrapresa in maniera volontaria, e non per un obbligo imposto da amici o parenti. Se non si è pienamente convinti della decisione, infatti, il fallimento è dietro l’angolo, dal momento che la psicoterapia richiede costanza e molto tempo. Il soggetto che si approccia a questa realtà deve essere determinato perché convinto dei vantaggi che ne possono derivare, sia per ciò che concerne la sparizione dei sintomi, sia per quanto riguarda – soprattutto – l’eliminazione delle cause che hanno determinato la comparsa della sindrome.
Gli effetti della psicoterapia ipnotica
L’ipnosi è una soluzione a cui fare riferimento per il trattamento dei pazienti con la sindrome del colon irritabile. Questo favorisce un rilassamento grazie al quale si può far fronte alle coliche addominali e agli altri sintomi, come per esempio la stipsi (che può essere molto fastidiosa se ostinata) e la diarrea. I pazienti hanno modo di imparare le tecniche di rilassamento sul sintomo per mezzo dell’autoipnosi, che è oggetto di apprendimento nel corso della prima seduta di ipnosi. Dopodiché inizia il ciclo di vere e proprie sedute di psicoterapia, sempre in abbinamento con l’ipnosi, in modo che si possa generare un percorso grazie a cui il paziente abbia l’opportunità di individuare le origini dei sintomi e di capire da quali eventi stressanti la sindrome viene scatenata. Dopo che le cause sono state identificate, si ricorre ad atteggiamenti correttivi per mezzo dei quali le origini dello stress vengano addormentate e non possano attuarsi.
Quanto tempo ci vuole
Il percorso in questione non ha successo dall’oggi al domani ma ha bisogno di tempo per rivelarsi efficace. In effetti non ci sono terapie in grado di risolvere situazioni di questo tipo nel giro di poche sedute, fermo restando che in mancanza della piena consapevolezza da parte del paziente non ha senso sottoporsi alla psicoterapia. Sono molte più di quel che si possa pensare le persone che hanno problemi di colon irritabile. Come si può intuire, poi, più gli effetti della sindrome sono gravi e più i soggetti colpiti si vedono in un certo senso obbligati a ritirarsi dalla vita sociale. Ma dal momento che tale circolo vizioso può essere interrotto, vale la pena di intervenire per aver la possibilità di recuperare una vita normale.
Chi è colpito dalla sindrome del colon irritabile?
Secondo le stime, la sindrome del colon irritabile riguarda più le donne degli uomini, e interessa più o meno il 20% della popolazione del nostro Paese. La sindrome è caratterizzata da una infiammazione dell’apparato intestinale, dovuta a una condizione di grande stress e a condotte alimentari non appropriate. Il meteorismo e la dispepsia sono due delle conseguenze di questo disturbo, insieme con il dolore e il gonfiore addominale, mentre gli episodi di diarrea possono essere intervallati da periodi di stitichezza.
La necessità di un approccio multimodale
Allo stato attuale non esiste ancora un trattamento di tipo farmacologico che sia in grado di porre fine al problema in maniera definitiva; la ragione sta nel fatto che il colon irritabile è determinato da varie concause. Ecco perché per il suo trattamento c’è bisogno di un approccio multimodale, che tenga conto di molteplici aspetti. Gli effetti e i risultati della psicoterapia possono essere valorizzati con una dieta sana ed equilibrata, per uno stile di vita salubre che comprenda anche l’esercizio fisico. Il medico, poi, può decidere di prescrivere il ricorso a dei farmaci antidepressivi, a dei lassativi o a dei medicinali antidiarroici.
I risultati garantiti dalla psicoterapia ipnotica
Uno studio scientifico storico che fu pubblicato nella prima metà degli anni Ottanta su The Lancet, celebre pubblicazione del settore medico, ha messo in evidenza che un trattamento ipnotico di 3 mesi è in grado di ridurre o addirittura far sparire tutti i sintomi; il campione preso in considerazione per questa ricerca era formato da 30 persone. Altri studi che sono stati effettuati su persone colpite dalla sindrome del colon irritabile negli anni successivi hanno messo in evidenza che una terapia che non includa l’ipnosi garantisce meno miglioramenti, dal punto di vista psicologico e a livello fisico, rispetto all’ipnoterapia abbinata a farmaci e colloqui di sostegno. Quindi, un approccio mono terapeutico è, almeno per quel che riguarda il trattamento della sindrome del colon irritabile, meno efficace rispetto a un approccio multimodale che si basi anche sulla terapia ipnotica.
Quando ha successo l’ipnosi? I numeri lo raccontano
In sintesi la psicoterapia ipnotica costituisce la più appropriata modalità di psicoterapia nel caso di persone che soffrono di colon irritabile, e vari studi scientifici hanno dimostrato la sua efficacia. Vale la pena di precisare, in ogni caso, che la suscettibilità ipnotica della singola persona è una variabile importante per il buon esito di un trattamento. In ogni caso, su 100 pazienti con il colon irritabile può guarire per mezzo dell’ipnosi un numero di persone compreso fra 68 e 85.