In queste ore continua a montare la protesta per la chiusura dei reparti del punto nascite di Anzio e Velletri, non solo da parte dei cittadini che postano senza sosta le foto dei piccoli nati nei Comuni, ma anche di medici ed infermieri.
Gli angeli della Pandemia sono saliti agli onori della cronaca per il loro lavoro estenuante ed oggi mostrano preoccupazione per il loro futuro del dopo Covid, ma il tempo dei ringraziamenti sembra ormai già lontano. In questo contesto ad agitare gli animi è un progetto ambizioso, che potrebbe essere realizzato al nuovo ospedale di Ariccia, biglietto da visita della sanità del Lazio. A parlarcene è un addetto ai lavori che ci ha riferito dell’idea che è nell’aria da tempo di realizzare un reparto di solo ostetricia che richiederebbe un grande impiego di personale. Un modello americano, in completa disarmonia con le realtà depotenziate e povere degli altri presidi ospedalieri, privi di letti e delle attrezzature essenziali. L’apertura di questo reparto, vista la situazione, sarebbe in linea con la chiusura dei punti nascita degli altri Comuni, difatti il personale è stato già accorpato al Noc, la cattedrale nel deserto che in poco tempo ha assorbito tutte le realtà sanitaria dei Comuni, mettendo in difficoltà i 600mila utenti del distretto. Nell’ultimo report di Cittadinanza attiva del Lazio riportato sulla rivista nazionale Quotidiano Sanità, vengono riportate alcune di queste criticità: