La Russia è stata scossa da una breve ma drammatica rivolta armata di un gruppo mercenario che opera in Ucraina e in altri paesi in conflitto: la brigata Wagner. Il suo leader, Yevgeny Prigozhin, è un ex cuoco diventato uno degli uomini più ricchi e influenti del paese, grazie ai suoi legami con il presidente Vladimir Putin. Ma cosa ha spinto Prigozhin a sfidare il Cremlino e a tentare una marcia su Mosca? Quali sono le origini e le attività della brigata Wagner? E quali saranno le conseguenze di questo episodio per la politica interna ed estera della Russia?
Cos’è la brigata Wagner
La brigata Wagner è il nome con cui si indica una formazione militare privata che opera in Ucraina dal 2014, quando scoppiò la guerra tra le forze governative e i separatisti filorussi nel Donbass. Si stima che la brigata conti tra i 2.000 e i 5.000 combattenti, reclutati tra ex militari, nazionalisti e avventurieri. La brigata non è ufficialmente riconosciuta dal governo russo, ma riceve armi, addestramento e supporto logistico dalle forze armate russe e ha partecipato a operazioni militari in altri paesi in cui la Russia ha interessi strategici, come la Siria, la Libia e la Repubblica Centrafricana.
Chi è Prigozhin
Il leader della brigata Wagner è Yevgeny Prigozhin, un ex cuoco che negli anni ’90 aprì una catena di ristoranti a San Pietroburgo e divenne famoso per aver servito Putin e altri leader mondiali. Prigozhin si avvicinò al Cremlino e ottenne diversi contratti pubblici per fornire servizi di catering alle scuole, alle forze armate e ad altre istituzioni statali, diventando anche il proprietario di diverse società legate alla sicurezza, alla propaganda e alla disinformazione online. Tra queste, la più nota è l’Internet Research Agency (IRA), accusata di aver interferito nelle elezioni statunitensi del 2016 attraverso campagne di troll e bot sui social media.
Prigozhin è soprannominato “il cuoco di Putin” o “il cuoco del Cremlino” ed è considerato uno degli oligarchi più vicini al presidente russo ma ha anche mostrato segni di indipendenza e ambizione personale, criticando alcune decisioni del governo russo e cercando di espandere la sua influenza in Africa e in Medio Oriente.
Cosa è successo: la rivolta
Tra venerdì 23 e sabato 24 giugno 2023 si è verificata una rivolta armata del gruppo Wagner contro il governo russo. Secondo le ricostruzioni dei media russi e internazionali, tutto è iniziato quando Prigozhin ha accusato pubblicamente il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu di aver ordinato l’uccisione di alcuni membri della brigata Wagner in Ucraina e ha dichiarato di avere prove audio e video dell’ordine di Shoigu, minacciando di rivelarle al mondo se il ministro non si fosse dimesso entro 24 ore.
La risposta del Cremlino è stata immediata: Putin ha pronunciato un discorso televisivo in cui ha definito Prigozhin un traditore della patria e ha ordinato alle forze di sicurezza di arrestarlo e di disarmare il gruppo Wagner. Tuttavia, quest’ultimo non si è arreso e ha mobilitato i suoi uomini procedendo nell’occupazione della città di Rostov sul Don, nel sud della Russia, dove si trovava la base principale della brigata Wagner. Da lì, ha iniziato una marcia verso Mosca, con l’intento di raggiungere il Cremlino e di rovesciare Putin.
La marcia verso Mosca
La marcia del gruppo Wagner è stata sorprendente per la sua velocità e per la scarsa resistenza incontrata. I mercenari hanno attraversato diverse regioni russe, scontrandosi solo sporadicamente con le forze di sicurezza locali, che sembravano impreparate e confuse. Alcuni osservatori hanno ipotizzato che Prigozhin avesse dei complici all’interno dell’apparato militare e politico russo, che lo avrebbero aiutato a organizzare la rivolta.
Sabato sera, il gruppo Wagner era arrivato a circa 200 chilometri da Mosca, dove si era attestato in attesa di un’ultima battaglia. Tuttavia, poco dopo, Prigozhin ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il Cremlino per porre fine alla rivolta. Secondo l’accordo, Prigozhin avrebbe consegnato le sue armi e si sarebbe consegnato alla giustizia ( si parla di un esilio in Biellorussia), in cambio della garanzia di un processo equo e della salvezza dei suoi uomini.
Quali saranno le conseguenze
La rivolta del gruppo Wagner è stata uno degli eventi più clamorosi e inquietanti della storia recente della Russia. Per la prima volta, un gruppo armato privato ha sfidato apertamente il potere di Putin e ha messo in evidenza le fragilità e le divisioni del regime. Alcuni analisti hanno paragonato la rivolta a un tentativo di colpo di stato o a una guerra civile. Le conseguenze di questo episodio sono difficili da prevedere. Da una parte, Putin potrebbe usare la rivolta come pretesto per rafforzare il suo controllo sul paese e per reprimere le opposizioni interne ed esterne. Dall’altra parte, Putin potrebbe essere indebolito dalla sfida di Prigozhin e dalla perdita di credibilità e di autorità che ne deriva.
Inoltre, la rivolta potrebbe avere ripercussioni sulla situazione internazionale, in particolare sul conflitto in Ucraina e sulle relazioni tra la Russia e gli altri paesi. La brigata Wagner e il suo leader Prigozhin, in meno di 24 ore, sono entrati come protagonisti nella storia della Russia contemporanea.