L’hanno chiamata operazione “Cooperative spurie”. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Tarquinia hanno scoperto un complesso sistema attraverso cui società e cooperative sfruttavano i lavoratori ed evitavano così di pagare le tasse. Le indagini sono iniziate nel 2019 e hanno portato a scoprire che 300 dipendenti coinvolti erano pagati al minimo. E non gli erano riconosciute neanche le ferie, il trattamento di fine rapporto ed altri trattamenti accessori.
Il sistema
I lavoratori venivano dichiarati come neo assunti in capo alla cooperativa appaltatrice, al fine di beneficiare illegalmente delle agevolazioni contributive previste per le nuove assunzioni e per la trasformazione dei contratti di lavoro secondo le leggi di stabilità 2014 e 2015. Tali benefici, però, erano assolutamente indebiti, sia perché il passaggio alla cooperativa, come detto, era del tutto fittizio, sia perché la Legge non consente di percepire le agevolazioni in parola se non si rispettano i minimi retributivi previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro, cosa che in questo caso non avveniva.
I controlli
L’azione di servizio è stata poi diretta all’esecuzione di nr. 17 controlli e verifiche fiscali, nonché all’approfondimento delle implicazioni che la frode perpetrata aveva riverberato sulle posizioni previdenziali dei lavoratori implicati, svelando così una truffa aggravata ai danni dell’INPS, commessa dai datori di lavoro e dai titolari delle cooperative per non aver operato né versato le ritenute, riferibili alle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, per 250.000 euro.