In seguito all’ennesimo violento litigio con il padre e alle percosse da questi subìte, una 14enne è fuggita da casa, trovando riparo nell’abitazione di un’amica.
Dopo essersi confidata con la madre di quest’ultima, è stata la stessa donna a chiamare la Polizia e a spiegare l’accaduto.
La ragazza, visibilmente scossa, ha mostrato agli agenti della Polizia di Stato i segni delle percosse e ha raccontato loro mesi di violenze e di insulti gratuiti, mai denunciati per non turbare la serenità familiare.
Pugni e schiaffi erano all’ordine del giorno. Il più delle volte le violenze avvenivano in presenza della madre che non si opponeva mai ai metodi coercitivi del marito.
Trasportata in ospedale, è uscita dal pronto soccorso con una prognosi di diversi giorni.
Ad aspettarla, per tutto il tempo, i poliziotti del commissariato Vescovio, diretto da Mario Spaziani, ai quali la ragazza si è rivolta, implorandoli di non riportarla a casa.
Avvertito il magistrato di turno e di concerto con gli uffici del Tribunale dei Minori, la giovane è stata collocata presso una struttura di accoglienza, in attesa di essere ascoltata, in audizione protetta, in presenza degli esperti della Polizia di Stato della IV Sez. della Squadra Mobile e di una psicologa nominata dal Pubblico Ministero.
All’appuntamento in Questura, con sorpresa degli stessi investigatori, si è presentato anche il fratello della ragazza, di poco più grande, il quale, dopo aver confermato le dichiarazioni della sorella e raccontato delle violenze e delle percosse che anche lui era costretto a subire, ha chiesto ed ottenuto di essere collocato nella stessa struttura per starle vicino.
Su richiesta del P.M. dott. Antonio Verdi, il GI.P. Nicolò Marino, ritenendo l’uomo pericoloso, ha emesso ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e coercitiva nei confronti del padre che è stato allontanato dalla casa familiare, con divieto assoluto di avvicinarsi ai suoi figli ed ai luoghi da loro frequentati, mentre, per entrambi i genitori, il Tribunale dei Minori si è pronunciato sospendendoli dalla responsabilità genitoriale e nominando un tutore provvisorio.