Una vittoria storica e senza precedenti. Il Consiglio di Stato – dopo l’udienza dello scorso 26 settembre 2019 – si è espresso sulla questione del vincolo paesaggistico dell’Agro di Pomezia ed Ardea ed ha emesso le sentenze n. 7566, 7569 e 7570 che confermano definitivamente la LEGITTIMITÀ DEL VINCOLO PAESAGGISTICO respingendo integralmente i ricorsi delle aziende ricorrenti.
Si tratta di un GRANDISSIMO E DEFINITIVO TRAGUARDO per Pomezia ed Ardea: “saltano” definitivamente ben due progetti inerenti la realizzazione di altrettante centrali per la lavorazione di rifiuti – ossia COGEA e SUVENERGY – incompatibili con il vincolo paesaggistico, che inoltre impedisce ulteriore consumo di suolo laddove era prevista la realizzazione di impattanti capannoni industriali.
Un obiettivo ancor più eccezionale perché raggiunto grazie all’operato di tanti CITTADINI ED ASSOCIAZIONI, fra le quali Associazione Latium Vetus, CdQ Santa Palomba e Comitato di zona Roma 2, che per anni si sono battuti in prima linea nella difesa del provvedimento di tutela emesso nel 2017 dal MiBACT e per la salvaguardia del territorio e dell’ambiente della Campagna Romana a Sud di Roma, nella TOTALE ASSENZA – O PEGGIO CON L’OPPOSIZIONE – DI ENTI COME IL COMUNE DI POMEZIA.
Una battaglia per la tutela ambientale che ha trovato il plauso, sia del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, un anno fa, sia del Consiglio di Stato oggi. Nel merito, i supremi giudici hanno confermato integralmente le sentenze emesse dal TAR Lazio un anno fa, RESPINGENDO TUTTI I MOTIVI DI RICORSO proposti dalle società ricorrenti, Cogea, Fial e Elma Real Estate in quanto considerati destituiti di ogni fondamento e hannoRATIFICATO IN PIENO LE TESI DELLE ASSOCIAZIONI E DEI CITTADINI costituiti in giudizio, confermando non solo la correttezza e la ragionevolezza dell’operato della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale, che per prima riconobbe il valore paesaggistico dell’area, ma soprattutto il PRIMATO DELLA TUTELA PAESAGGISTICA sugli altri strumenti di pianificazione del territorio, ai sensi dell’art. 9 della Costituzione.
All’appello manca ancora la sentenza inerente il ricorso presentato dalla società Le Taha Estate, anche se il tenore degli argomenti e della motivazione di queste tre sentenze ci inducono a ritenere che l’esito non dovrebbe riservare sorprese. A nulla sono valse LE DECINE DI MIGLIAIA DI EURO SPESI DAL COMUNE DI POMEZIA in consulenze legali per contrastare, in primo grado di giudizio, il vincolo. A nulla è valso lo studio di fattibilità commissionato dalle società ricorrenti circa le potenzialità economiche legate alla realizzazione dell’interporto di Pomezia – Santa Palomba.
Il Consiglio di Stato ha cassato tutti i ricorsi a conferma della prioritaria considerazione di cui gode la tutela dell’ambiente e del paesaggio su qualsiasi interesse economico – speculativo.
IN DEFINITIVA HA VINTO IL TERRITORIO. Ha vinto chi per tanti anni si è battuto per esso, gratuitamente e con abnegazione. HANNO VINTO QUEI CITTADINI che, con grandissimo altruismo e spirito collettivo e di civiltà, sono arrivati a sostenere economicamente tramite la raccolta fondi, la copertura delle spese spese legali. Questa vittoria, per il territorio e l’ambiente, la si deve a tutti loro!
Associazione Latium Vetus