Continua il nostro viaggio quotidiano alla scoperta di storie e curiosità di Roma e del Lazio. Oggi parliamo di Subiaco, un comune in provincia di Roma, e di una storia davvero unica nel suo genere. Addirittura l’illustre poeta Francesco Petrarca parlò di Subiaco e del suo monastero, che definì ‘soglia del Paradiso‘. Andiamo insieme a scoprire il perché.
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Un po’ di storia
Prima di addentrarci in quello che è il focus del giorno e rispondere al quesito, come sempre un po’ di storia. Subiaco è un comune italiano di circa 8500 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. Deve il suo nome alla posizione in cui si trova, tant’è vero che deriva dal latino ‘sub’, ‘sotto’, e ‘lacum’, ‘lago’.
Nel 1867 Subiaco fu testimone della Campagna dell’Agro romano per la liberazione di Roma voluta da Giuseppe Garibaldi. Nel mese di ottobre vi furono uccisi in uno scontro con i pontifici il capitano garibaldino milanese Emilio Blenio ed alcuni suoi compagni. I resti dei garibaldini furono traslati a cura della Società Reduci Patrie Battaglie da Subiaco nell’Ara-Ossario di Mentana come risulta da documenti conservati in archivio. Da Subiaco inoltre proveniva anche uno dei Mille, Luigi Pistoia (1831-1892), al quale è intitolata una piazzetta (piazzetta Luigi Pistoia).
Il 27 Luglio 2021 è stata insignita del titolo di Città dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il Monastero di San Benedetto a Subiaco
Il monastero di San Benedetto, o Santuario del Sacro Speco, è un antico monastero benedettino che si trova nel territorio di Subiaco, nella Città metropolitana di Roma Capitale, nel Lazio. Il monastero si erge nella curvatura di una immensa parete di roccia del Monte Taleo ed è sorretto da nove alte arcate, in parte ogivali.
L’interno, complicato labirinto di ambienti, chiesette, cappelle, talvolta ricavate dalla roccia, è ricoperto da una preziosa decorazione a fresco di varie epoche, dalle prime opere bizantine al prezioso ritratto di san Francesco, prima fedele raffigurazione del Santo realizzata prima ancora che fosse assurto alla gloria degli altari, alle pitture di Magister Consolus, ai notevoli affreschi di scuola senese e umbro-marchigiana che decorano la chiesa superiore e altri ambienti.
L’affresco che ritrae Francesco d’Assisi, ritenuto la prima nonché la sua più fedele raffigurazione, fu realizzato 3 anni prima della sua morte probabilmente durante il suo soggiorno nel 1223-1224 e riporta un Francesco privo di stimmate e di aureola. Notevole anche la statua di San Benedetto, opera di Antonio Raggi.
La ‘soglia del Paradiso’ a Subiaco
Vediamo ora di rispondere a quello che è l’interrogativo odierno: perché Petrarca definì il monastero di San Benedetto a Subiaco ‘soglia del Paradiso’? Il sommo poeta si riferì al borgo come alla ‘soglia del Paradiso’. Tutto ciò scaturito dall’ingresso nel monastero, in grado di togliergli il fiato. Infatti, Petrarca nel XIV secolo mise piede nel monastero e si sentì rapito dalla bellezza di tale luogo, tanto da definirlo la ‘soglia del Paradiso’.
San Benedetto da Norcia scelse Subiaco come luogo di preghiera. Per tre anni visse da eremita in una grotta e qui decise di fondare il suo ordine religioso basato sulla regola ‘ora et labora’. Il Monastero di San Benedetto custodisce la grotta e stupisce per la sua bellezza: è incastonato nella roccia, a strapiombo sulla valle sottostante. Ed è anche per questo, quindi, che Petrarca lo definì ‘soglia del Paradiso’.
Più a valle c’è il complesso di Santa Scolastica, il più antico da quelli voluti da Benedetto. Qui, nel 1465, fu stampato il primo libro in Italia, appena 10 anni dopo l’invenzione del tedesco Johannes Gutenberg.