Un borgo scolpito nella roccia. Sapevate della sua esistenza? Andiamo alla scoperta di questo luogo incantato testimonianza di un passato che, anche se non c’è più, vale la pena conservare e tramandare alla prossime generazioni.
Il Lazio è pieno di luoghi meravigliosi, soprattutto per ciò che riguarda gli antichi borghi. Di questi piccoli paesi, ricchi di fascino e magia, ci siamo occupati spesso nelle nostre rubriche di viaggi & news. Oggi vi portiamo al confine tra Lazio e Abruzzo: qui sorge infatti un centro noto anche come “la città degli artisti”. Da Roma si raggiunge in circa un’ora, il che lo rende la meta ideale per una perfetta gita fuori porta. Vediamo allora di saperne di più.
Alla scoperta del borgo degli artisti
In questo paese, lo precisiamo subito, arte, religione e natura si fondono insieme. Qui infatti è possibile ammirare delle vere e proprie opere d’arte – di varia natura, da qui l’appellativo dato a questa zona – alcune delle quali scolpite direttamente nella roccia che costeggia l’abitato. Roccia che rappresenta la vera peculiarità di questo paese, “sospeso” a circa 1.000 metri di altitudine e inserito letteralmente al suo interno.
Un borgo incastonato nella pietra insomma, proprio come vi abbiamo anticipato nel titolo. Dal centro storico, ai monumenti, fino alle bellezze che è possibile ammirare nei dintorni, come l’oasi faunistica o l’osservatorio astronomico, gli spunti turistici di certo non mancano. Se siete dunque alla ricerca di un luogo che vi consenta di staccare un po’ la spina dalla frenetica routine di città, ecco questi luoghi fanno davvero al caso vostro.
Cosa vedere a Cervara di Roma: le attrazioni
Ad ogni modo, avete capito dove ci troviamo? E’ presto detto in ogni caso. Il paese si chiama Cervara di Roma. Si tratta di una località con poco meno di 500 anime, ed è situato a metà tra Arsoli e Subiaco. L’attrazione più famosa è sicuramente la scalinata degli artisti al pari (o quasi) di quella della pace. Da non perdere anche la Chiesa di Santa Maria della Visitazione – da vedere anche quella di Santa Maria della Portella – e sicuramente la rocca medioevale.
Il nostro itinerario passa, ancora, per l’antico lavatoio (usato un tempo dalle donne del luogo per lavare i panni) chiamato Fonte Munistrigliu. Se avete tempo a disposizione, spostandovi un po’, è possibile raggiungere le frazioni di Prateglia – dove si trovano l’Osservatorio Astronomico “Claudio del Sole” e l’oasi faunistica del cervo – e quella di Campaegli, situata nel parco naturale dei Monti Simbruini, che offre la cornice ideale per chi vuole dedicarsi al trekking o alle passeggiate a cavallo (con il freddo viene utilizzata invece per le sue lunghissime piste da sci di fondo).