E’ un meraviglioso borgo del Lazio che può vantare un soprannome unico: quello di “piccola Parigi”. Un biglietto da visita niente male per questo territorio che può vantare un ricco patrimonio storico, culturale ma anche naturale. Una delle tante bellezze, in pratica, che si possono trovare a poca distanza da Roma.
Sapevate che nella Regione Lazio c’è un borgo che viene chiamato “piccola Parigi“? Ma soprattutto: chi gli ha dato questo appellativo, paragonandola alla grande metropoli francese, e perché? Oggi vi portiamo alla scoperta di uno dei tanti Paesi laziali, proseguendo il nostro viaggio alla scoperta delle bellezze del nostro territorio. Borghi incantati, luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, oppure vivaci cittadine moderne, situate tanto sulla costa che nell’entroterra (e che dire delle località lacustri?). Insomma, il Lazio è terra di turismo e il posto in cui vi portiamo oggi merita di essere inserito nella vostra lista delle destinazioni da non perdere.
Al confine tra Lazio e Abruzzo si trova “la piccola Parigi”
Il Comune oggi ospita poco più di 1.300 anime. Si trova a pochi km dalla Capitale, procedendo verso est fino ad arrivare proprio al confine con l’Abruzzo. Praticamente, in questa parte della Regione, rappresenta l’ultimo “avamposto” laziale prima della fine del territorio Regionale. Il suo imponente Castello – posseduto per secoli da un’importante famiglia romana, “Massimo”, di cui porta ancora il nome – domina l’area.
Un tempo baluardo difensivo, oggi continua a rappresentare il cuore di questo borgo considerando che dalla struttura si diramano nelle vicinanze tutti i principali luoghi di interesse, dalla Piazza Valeria, il principale snodo del paese, alla Chiesa rinascimentale di S. Salvatore, la cui costruzione risale nel 1580 (su traccia dell’architetto Giacomo della Porta). Ma da dove arriva però la definizione di “piccola Parigi“?
Perché Arsoli (Roma) è chiamata la piccola Parigi?
Il borgo di cui parliamo è intanto quello di Arsoli, situato in provincia di Roma. Cosa può avere dunque in Comune un piccolo abitato con una delle città più grandi e famose al mondo come quella di Parigi? Ebbene, ad attribuirgli questa definizione è stato lo scrittore Luigi Pirandello, probabilmente, si pensa, per via dell’armonia che caratterizza il tessuto urbano della cittadina. Del resto Pirandello conosceva bene questi territori dato che qui veniva per trascorrere le sue estati. Un luogo a cui è rimasto legato per tutta la vita e a cui, forse inconsapevolmente, ha donato una fama che resiste fino ad oggi.
Cosa vedere ad Arsoli
Detto di Castello, Piazza e Chiesa, ad Arsoli c’è molto altro da vedere. Innanzitutto il paese è incastonato nella meravigliosa cornice dei Monti Simbruini e nelle vicinanze si possono ammirare le cascate di Rioscuro, situate a metà tra le località di Annali (Cineto Romano) e Riofreddo. Poco al di sotto della Via Tiburtina si può ammirare uno straordinario fenomeno naturale: si tratta di due torrioni calcarei noti localmente come “rocce della femmona morta”, situati all’interno del bosco seguendo il noto sentiero del Pozzo del Diavolo. Gli appassionati di misteri non possono perdere poi la zona di Vallinfredda e la cosiddetta Grotta di Re Pipino: parliamo di un luogo avvolto nella leggenda perché qui si narra che il Re di Francia Pipino il Breve (o piuttosto un non meglio specificato signore del luogo) abbia nascosto un enorme tesoro. Mal che vada, anche senza trovare la ricchezza, vi sarete goduti un ottimo panorama.
Eventi e sagre ad Arsoli
L’ultima domenica di maggio – quest’anno capita il 26 del mese – si svolge la tradizionale festa di San Filippo Neri, un tempo nota come “la Fiera della Fame” dato che si svolgeva quando ancora non si provvedeva al raccolto e non avevano soldi. Arsoli è anche terra di rievocazioni storiche, soprattutto a tema medioevale: in tal senso il Palio Dell’Amico ogni anno richiama decine di visitatori e curiosi. Foto in questo articolo: credit(s) VisitArsoli