Il Lazio è pieno di spiagge meravigliose e di oasi naturali incontaminate, ma poche vantano la stessa bellezza del Circeo. A quasi 2 h da Roma, il Parco nazionale del Circeo offre numerose attrazioni e percorsi naturalistici da godere in ogni stagione, soprattutto se siete avventurieri. Il Monte Circeo saprà soddisfare in tal senso le aspettative degli amanti del trekking, alla ricerca di panorami da cartolina a picco sul mare, ma anche di miti e leggende per accompagnare l’escursione naturalistica a un po’ di storia.
Un tesoro riconosciuto dall’Unesco
Anche se meta privilegiata di vip e influencer, il Circeo è anche un’oasi incontaminata, riconosciuta fin dal 1997 come riserva della biosfera dell’Unesco, una delle aree protette più antiche d’Italia.
Il promontorio che sovrasta il litorale è la punta di diamante della riserva. Il Monte Circeo è infatti un Anti-Appennino di quasi 600 metri a picco sul mare, separa i Monti Volsci dal Mar Tirreno ed è il protagonista di diverse storie e leggende. La prima riguarda la maga Circe, da cui prende il nome: il profilo del Monte Circe assomiglia infatti alla fattucchiera omonima, come se fosse addormentata e sdraiata in riva al mare.
Due sono i percorsi che si possono intraprendere, per addentrarsi nei vari misteri che caratterizzano il luogo: uno interamente panoramico (il percorso 750, che collega San Felice Circeo al punto più alto del promontorio), l’altro più ripido e dedicato ai camminatori esperti. Entrambi i sentieri comunque sono tracciati e segnati dal Parco Nazionale del Circeo e classificati come EE (sentieri per Escursionisti Esperti). Per chi fosse alle prime armi, perciò, è consigliabile affidarsi a una guida esperta. Inoltre, dal 28 aprile 2023 al settembre 2023 è permesso percorrere il sentiero 750 solo con una guida qualificata.
I percorsi naturalistici del Monte Circeo
Il percorso più famoso è sicuramente il sentiero 750, ma se non siete abitudinari, potrete scegliere tra tantissime alternative, tenendo presente che il tempo di percorrenza è comunque di 4 h e 30 per il percorso più conosciuto. Il sentiero del Brecciaro (indicato col 755), che è facile e rilassante, dal momento che si sviluppa all’ombra di un uliveto. Il sentiero 751, che si incrocia proprio con il sentiero del Brecciato e permette di attraversare il monte da Est a Ovest per 5 km. Poi il sentiero 754, che è dedicato ai più coraggiosi: in questo caso percorrerete le mura ciclopiche, potrete visitare i resti delle mura megalitiche dei Circeii e persino scorgere delle rarità naturalistiche, come la nidificazione del falco pellegrino e di un popolamento di palma nana.
Alle pendici del monte potrete godere di numerosi spiazzi per le auto, come nei parcheggi delle Crocette, di Torre Paola o del Centro storico di San Felice Circeo.
Tra storia e leggende
Dall’Odissea agli antichi romani, il Picco di Circe vanta anche un patrimonio storico d’eccellenza. Qui si dice che i romani abbiano costruito un luogo di culto intorno al IV secolo, dedicato alla maga Circe e poi riconvertito per il culto di Venere. Oltre alle mura ciclopiche, previste nel percorso 754, è possibile poi arrivare all’acropoli dei Circeii. Se poi preferite costruzioni più recenti, sul Promontorio del Circeo spicca Torre Paola, una torre costiera difensiva, al confine con la lunga spiaggia di Sabaudia, eretta tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento. Fu posta in un punto strategico a custodia della foce del canale emissario del Lago di Paola, divenendo parte di un sistema difensivo di sei torri. Se cercate invece mistero e bellezza insieme, il promontorio nasconde tantissime grotte, disseminate ai piedi del Monte Circeo con resti ancor più antichi, come la Grotta Guattari, dove il paleontologo Carlo Alberto Blanc, nel 1939, vi trovò uno dei primi resti fossili dell’uomo di Neanderthal.