Non molto distante da Roma sorge un bellissimo castello completamente immerso nel verde. Si tratta di una struttura imponente, che domina la natura circostante. Sapete come si chiama?
Stiamo parlando del castello di Rocca Sinibalda, situato in Provincia di Rieti, nella valle del Turano, nell’omonimo Comune che non raggiunge le 1.000 anime. Il panorama che si può vedere da qui è davvero mozzafiato considerando la posizione strategica del castello. Ma scopriamolo più da vicino.
Alla scoperta del Castello di Rocca Sinibalda
Partiamo da qualche breve cenno storico. Il castello fu edificato attorno all’anno 1.000 e fu in seguito oggetto di alcune riprogettazioni; la sua particolarità risiede nel fatto che la struttura si compone di diversi stili, da quello – chiaramente – medioevale a quello rinascimentale, per un mix davvero unico che è difficile rintracciare in strutture analoghe. Dal 1928 è monumento nazionale.
Contraddizione e paradosso costituiscono pertanto l’identità del castello come si può leggere sul sito ufficiale del castello: “Cupo ma anche luminoso, palazzo principesco ma al contempo sobrio. Severo, aspro, eppur denso di cultura anche per via dei suoi affreschi”, è la descrizione che viene fatta dall’edificio. Non a caso, sono tantissimi i turisti, ma ci torneremo dopo, che scelgono di visitarlo considerando l’apertura al pubblico da qualche anno a questa parte.
Il lavoro di restauro è stato molto complesso e lungo; il progetto, complessivamente, si è articolato in un periodo di 7 anni. Tra le principali difficoltà incontrare c’è stata quella della posizione stessa del castello che, come si evince dalle immagine, insiste in una zona davvero impervia da raggiungere; poi si è dovuto fare i conti con la mancata manutenzione avvenuta in precedenza e le criticità, tornando alla posizione, riscontrate per il montaggio dei ponteggi.
Il castello delle metamorfosi: perché si chiama così
Uno dei punti caratteristici del castello di Rocca Sinibalda è la presenza dei numerosi affreschi presenti al suo interno, divisi tra cultura classica e da grottesche “cariche di capriccio e immaginazione a ruota libera“. La sua connotazione così multiforme gli è valso l’appellativo di castello delle metamorfosi dove spazi, volumi, immagini e luci si intrecciano e invitano sempre a guardare il tutto in ottica di un cambiamento continuo.
Qui risiedono gli affreschi rinascimentali più importanti della Sabina, a cui aggiungere le rappresentazioni pittoriche del castello del ‘700 e le opere del ‘500 che vennero commissionate dai Cesarini. Tutti, nel loro insieme, compongono l’identità di questo castello quale simboli di storia, cultura, bellezza e memorie di famiglia.
Come visitarlo
Il castello oggi è aperto al pubblico – la riapertura venne ufficializzata nel 2014, al termine del lungo restauro sopracitato – e si può visitare previa prenotazione per gruppi di almeno 15 visitatori (per i singoli avventori l’apertura è nel weekend). Il tour guidato dura circa 1.30/2 ore. Per tutte le informazioni, gli orari aggiornati e i prezzi dei biglietti si può visitare il sito www.castelloroccasinibalda.it.
Cosa vedere nei dintorni
Insieme al castello da vedere c’è chiaramente il borgo di Rocca Sinibalda, caratterizzato dalle tipiche atmosfere medioevali. Degne di nota Via degli Archi e Via Sole dalle quali si accede al castello, così come, da non perdere, sono i punti più esterni all’abitato che permettono di godere della maestosità della valle. Per gli amanti del trekking e della natura, un percorso di circa 2 ore conduce poi, dal Comune, alla vetta del Monte Pelato, alto circa 1.050 metri. Nei dintorni c’è anche la bellissima riserva naturale dei Monti Navegna e Cervia, tra i laghi e le valli del Salto e del Turano (di cui ci siamo occupati in questa guida specifica) chiamati anche i laghi gemelli del Lazio; qui un altro percorso, molto più impegnativo, conduce dalla frazione di Vallecupola, proprio alla vetta del Monte Navegna, alto circa 1.500 metri. La durata complessiva è di circa tre ore e mezza.
Come arrivare al Castello di Rocca Sinibalda
La distanza dal centro di Roma è di poco più di 70km (ma chiaramente dipende dalla zona). Il percorso più veloce, traffico permettendo, sempre dal centro, prevede un tragitto di circa un’ora e quindici minuti attraverso l’E35 e poi lungo la Salaria. L’alternativa è quella di percorrere invece interamente la Via Salaria passando per Monterotondo Scalo. Ancora, una via senza dubbio più panoramica (dopo aver percorso prima l’E80), ma più lunga – sono quasi 100km per circa 1.30h di percorrenza – consente di arrivare al castello dal “basso” transitando sul lato del Turano.