Li chiamano i laghi gemelli del Lazio e rappresentano una delle bellezze naturali di maggior pregio dell’alto Lazio. Li conoscete? E sapete perché sono stati ribattezzati proprio in questo modo?
Stiamo parlando del Lago del Salto e del Lago del Turano, situati praticamente uno ‘di fronte all’altro’ nei meravigliosi panorami della Provincia di Rieti, quasi a ridosso del confine con l’Abruzzo. Raggiungibili in poco tempo anche da Roma sono dunque l’ideale magari per una gita alternativa fuori porta. Scopriamoli più da vicino.
Alla scoperta dei laghi gemelli del Lazio: ecco perché vengono chiamati così
L’origine del nome in realtà è molto semplice. I due laghi, in realtà entrambi artificiali, sono molto simili nella conformazione oltre che ad essere situati come detto praticamente uno dirimpetto all’altro. Non solo. Tra i due bacini esiste un collegamento sotterraneo, una galleria, lungo 9km: insieme i due laghi alimentano la centrale idroelettrica di Cotilia.
In mezzo si estende invece la riserva naturale del Monte Navegna e del Monte Cervia nonché la caratteristica cascata delle Vallocchie. Dal punto di vista amministrativo il Lago del Turano e il Lago del salto ricadono nella Provincia di Rieti: il primo confina con alcuni borghi, quali Castel di Tora e Monte Antuni; il secondo, a est del parco sopra citato, ha accanto Borgo San Pietro, frazione del Comune di Petrella Salto. Entrambi si prestano perfettamente ad ogni attività all’aperto: dalla pesca sportiva, al nuoto, al trekking fino ad arrivare ai più comuni pic-nic.
Il lago del Turano
Questo lago si snoda attraverso l’omonimo corso fluviale ed è situato a circa 500 metri sul livello del mare. Il bacino venne creato negli anni ’40 dall’uomo a seguito della costruzione della diga del Turano a ridosso della abitazioni di Posticciola e di Stipes: l’obiettivo era quello di produrre energia idroelettrica evitando allo stesso tempo che le piene del fiume inondassero la Piana di Rieti.
Il lago del Salto: ovvero i fiordi del Lazio
Il lago del salto è il lago artificiale più grande del Lazio. Venne creato nel 1940 con la costruzione della diga del Salto sull’omonimo fiume ed ha una conformazione piuttosto allungata, all’apparenza molto simile ad un enorme fiume o a un fiordo, non a caso quest’area è nota anche sotto l’appellativo di ‘fiordi del Lazio‘. Nota interessante per la sua realizzazione interi abitati – nello specifico quelli di Borgo San Pietro, Teglieto e Fiumata (tutti facenti parte di Petrella Salto) – sono stati spostati e ricostruiti sulle sponde.
Cosa vedere e cosa fare
Il lago del Turano offre un’ampia possibilità di escursioni per gli amanti del trekking o della mountain bike. Il suo percorso circolare, oltre chiaramente ad offrire bellissimi scorsi sul lago, permette di visitare borghi come Valleverde Stipes e Colle di Tora, senza tralasciare il centro “fantasma” di Antuni, spopolatosi durante la seconda guerra mondiale e mai più riabitato. Quest’ultimo però è diventato oggi meta turistica richiamando visitatori da ogni parte del Lazio e non solo.
Per quanto riguarda invece il lago del salto il suo è un paesaggio davvero unico che segue la conformazione dell’omonima valle. Questa zona è famosa per la fauna ittica che ricomprende anche, tra gli altri, il gambero turco e il gambero americano. Dal punto di vista turistico, oltre chiaramente al lago in sé, negli ultimi anni il lago è un punto di ritrovo per gli amanti del wakeboard, sport acquatico nato dalla fusione tra sci nautico e snowboard. Da vedere anche i paesi di Fiumata e Borgo San Pietro, mentre in estate è possibile accedere alla costa attraverso spiagge attrezzate e balneabili. Qui è possibile il noleggio di ombrelloni, sdraio, pedalò e così via.
Come raggiungerli da Roma
Dalla Capitale per raggiungere il lago del salto si può utilizzare la Strada Statale 578 dopo aver percorso l’Autostrada A24. L’uscita è quella per la valle del salto. Il lago del turano invece è ben collegato dalla Salaria percorrendola in direzione di Rieti seguendo le indicazioni per Castel di Tora. Per il primo la distanza stimata, in assenza di traffico, è di circa un’ora e venti, un’ora e trenta per 114 km complessivi; per il secondo invece il percorso è leggermente inferiore: si possono percorrere gli 84 km che separano il centro della Capitale dal lago in poco più di un’ora.