E’ conosciuta anche con l’appellativo di “città del libro”. Siamo ai Castelli Romani, zona di borghi meravigliosi, cultura e buon cibo. In questa città è possibile perdersi in incantevoli atmosfere: e, cosa più importanti, siamo vicini a Roma.
Quando si parla dei Castelli si va a colpo sicuro. Dalla buona tavola, agli itinerari storici, passando per i bellissimi parchi e aree verdi. La meta ideale, insomma, per chi decide di evadere dalla quotidianità frenetica della città e ritrovare un po’ di pace a contatto con la natura. Il tutto riscoprendo storie del passato abbinando al nostro viaggio piatti tipici della tradizione con l’immancabile vino che rende famoso proprio queste zona. Ma dove ci porta oggi il nostro viaggio?
Alla scoperta di Grottaferrata: la storia
Siamo a Grottaferrata, a sud est della Città di Roma ed esattamente sulle pendici dei Colli Albani. La sua storia si perde “nella notte dei tempi” considerando che tracce di abitato in questa zona risalgono già all’epoca pre-romana. Sotto la dominazione di Roma, invece, questi territori divennero con tutta probabilità casa, in tutti i sensi, di ricchi aristocratici.
Dopodiché la storia della città si fonde e diventa un tutt’uno con la storia dell’Abbazia Greca di San Nilo, il cui territorio venne poi più volte saccheggiato nel corso del tempo e la sua proprietà cambiò spesso: dai papi alle varie “commende” (contratti) con cui transitò dai Colonna, ai Farnesi, passando per il Cardinale Barberini, fino alla cessazione – salvo qualche eccezione temporanea – di questo istituto giuridico. Dagli inizi dell’800 venne annessa al Municipio di Marino.
Grottaferrata: perché si chiama così, origine del nome
Il nome Grottaferrata deriva da un criptoportico (ovvero un portico coperto molto utilizzato dall’architettura romana soprattutto per realizzare terrazze o adibito a mercato coperto) di una villa romana che era protetta da un cancello e sui cui resti venne poi costruita la struttura. La sua fondazione risale all’anno 1004 per mano di san Nilo da Rossano a cui è dedicata. “Crypta Ferrata”, tornando alla scoperta del sito, da cui ebbe origine la denominazione della città che è rimasta fino ad oggi.
Cosa vedere nella “città del libro”
Grottaferrata è anche definita come la “città del libro”, titolo che le venne ufficialmente conferitole nel 2011 e che recentemente, specie dopo la fine della pandemia, sta ritrovando nuova linfa vitale grazie ai numerosi eventi organizzati negli ultimi anni. Tanto che, non a caso, a gennaio 2024 è arrivata per il secondo anno consecutivo la candidatura per il riconoscimento di “Capitale Italiana del Libro 2024“.
Ma cosa c’è da vedere in particolare in città? Grottaferrata (circa 21mila anime), lo ricordiamo, fa parte del Parco Regionale dei Castelli Romani e dell’XI^ Comunità Montana del Lazio nonché del Consorzio Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani. In passato, da queste parti, sono passati anche tantissimi attori famosi, da Paolo Villaggio ad Alberto Sordi.
I luoghi da visitare
Oltre alla sopracitata Abbazia alcuni luoghi di maggiore attrazione sono:
- Le antiche Catacombe ‘Ad Decimum’
- Il Castello Savelli (sec.X), A
- Alcune delle famose ‘Ville Tuscolane’, note per il valore artistico dell’architettura e degli affreschi, tra cui Villa Grazioli (set de Il Marchese del Grillo di Alberto Sordi)
Tornando proprio all’Abbazia invece meritano attenzione particolare il suo chiostro, il criptoportico menzionato in precedenza, il museo archeologico, e la biblioteca: qui sono conservati circa 50mila volumi nonché un laboratorio di restauro del libro, altro elemento che, seppur indirettamente, contribuisce ad alimentare la sua fama come “città del libro”.
Eventi, feste e sagre di Grottaferrata: piatti tipici
La città castellana è famosa per la Fiera Nazionale di cui quest’anno, pensate un po’, ricorrerà la 424esima edizione. Per il 2024 le date scelte sono quelle che vanno dal 23 marzo al 1 aprile. C’è poi la Festa patronale di San Nilo da Rossano che si svolge a settembre, mese cui solitamente viene organizzata anche “Na vota c’era”, kermesse che consiste nella rievocazione dell’antica fiera settembrina di Grottaferrata. Per quanto riguarda i piatti tipici anche in questo caso è possibile gustare le buonissime ciambelline al vino dei Castelli Romani, anche se le più famose e conosciute restano quelle di Marino (di cui però Grottaferrata un tempo faceva parte come abbiamo visto).