Alla scoperta dei borghi più caratteristici del Lazio. Siamo ai Castelli: questa zona è famosa per le sue fragole tanto che ogni anno c’è un’intera manifestazione ad esse dedicata. Un luogo tutto da scoprire da arte, cultura storia e tradizioni culinarie.
Continua il nostro viaggio alla scoperta dei paesi più belli e suggestivi del Lazio. Oggi torniamo nell’area dei Castelli Romani: qui, sulle rive dell’omonimo lago, sorge un abitato avvolto nella magia dove storia e mito si fondono insieme per regalare atmosfere davvero uniche. Ma oltre a questo, come del resto per tutta l’area dei Castelli, è la buona tavola ad attirare turisti e viaggiatori da ogni dove. In questo caso a farla la padrona sono le fragole, e ancor di più le fragoline di bosco.
Alla scoperta del borgo delle fragole: dove ci troviamo
Ogni anno da queste parti, come accennato, si tiene la sagra delle fragole, un appuntamento che va avanti da oltre 90 anni (quella del 2024 sarà la 91esima, ndr). Protagoniste indiscusse dell’evento sono le Fragolare, tipiche per il loro abbigliamento – gonna rossa, camicia bianca e bustino nero (senza dimenticare il copricapo di pizzo chiamato mandrucella) – che sfilano per le vie del paese. Una festa a 360° che propone, dal punto di vista eno-gastronomico, tante specialità dedicate a questo prodotto, dai vini, ai liquori passando per i primi piatti, come il celebre riso alle fragole.
Già, ma dove ci troviamo? Il paese delle fragole altri non è che Nemi, Comune di poco meno di 2.000 anime situato ai Castelli, sulle rive dell’omonimo lago. Lago che, come molti sapranno, è “gemello” con quello di Albano/Castel Gandolfo, distante pochi km. Questo paese, oltre per il tipico frutto estivo (la sagra si svolge generalmente a giungo), è famoso anche per le navi romane e per i miti legati anch’essi alla Roma antica. Cerchiamo di saperne di più.
Le navi romane a Nemi: la storia
Nemi, recentemente entrato anche nell’elenco dei borghi più belli d’Italia, è famoso infatti anche per le sue (enormi) navi romane che vennero tirate fuori dalle acque del lago dopo che quest’ultimo venne quasi prosciugato. Sì avete capito bene. Si tratta di una sorta di unicum nel suo genere considerando che l’impresa, perché di impresa si trattò, venne realizzata alla fine degli anni 20′. Le due grosse imbarcazioni, volute al tempo dall’Imperatore Caligola e affondate dopo pochi anni dal loro varo (in realtà si trattava di imbarcazioni di lusso usate a mo’ di residenza per villeggiatura), vennero poi distrutte durante la seconda guerra mondiale ma oggi si può visitare la struttura – divenuta museo – che un tempo le ospitava.
Il lago di Nemi: quanto è profondo?
Per quanto riguarda il lago di Nemi, quest’ultimo ha una profondità di 33 metri, di gran lunga inferiore a quella del vicino lago di Albano – a cui è collegato con un tunnel scavato ormai 25 secoli fa – che invece raggiunge i 170 metri circa. Sulle sue rive affacciano, oltre a Nemi, anche Genzano, famoso per la sua infiorata.
Cosa vedere a Nemi: borgo tra storia e leggenda
Chiudiamo la nostra rassegna con una breve panoramica di ciò che è possibile vedere nel borgo, oltre al già citato museo. Imperdibile una passeggiata sulle rive oppure un bagno rinfrescante tra le sue acque considerando che sono balneabili. Da vedere poi, visitando i vicoli del borgo, la Fontana della medusa,
la pullarella, ossia ciò che resta dell’originario borgo medievale, la mano dei desideri e la statua di Caligola. Luoghi di interesse sono anche Palazzo Ruspoli, la Chiesa di Santa Maria del Pozzo e quella del Crocefisso nonché i caratteristici fontanili.
Perché Nemi si chiama così
Piccola curiosità. Nemi, deve il suo nome, in parte, al santuario dedicato a Diana Nemorense che sorgeva in prossimità delle rive lacustri. Il suo sostantivo è legato infatti a nemus che significa bosco, termine spesso accompagnato da altri aggettivi o complementi di specificazione. Il più conosciuto è per l’appunto nemus Dianae con riferimento alla dea romana.